Cronaca
Assalto in gioielleria ad Arona: presi i rapinatori, era una banda di lituani
Assalto in gioielleria ad Arona: presi i rapinatori, era una banda di lituani. Il colpo era durato appena 88 secondi: azione da professionisti.
Assalto in gioielleria ad Arona: presi i rapinatori, era una banda di lituani
Presi di malviventi che nel novembre del 2021 rapinarono la gioielleria Zanaboni di Arona. Si tratta di due lituani, membri di una banda di specialisti. L’operazione è stata compiuta dai carabinieri del Comando di Arona in collaborazione con la Divisione per la cooperazione internazionale di Polizia.
Gli investigatori hanno rintracciato all’estero i due soggetti di 21 e 31 anni, destinatari di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Dovranno rispondere del reato di rapina aggravata.
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Un colpo in 88 secondi
Una rapina che si era caratterizzata per l’incredibile rapidità di esecuzione: circa 1 minuto e 28 secondi: tre persone si erano introdotte, con volto parzialmente travisato da mascherina chirurgica, all’interno di quell’esercizio commerciale. Mentre uno dei tre minacciava con una pistola i proprietari e la dipendente, gli altri due, dopo aver forzato con un palanchino gli sportelli delle vetrine, facevano razzia di 18 orologi di valore, tra cui Rolex, IWC e Tudor e diversi preziosi in oro in esposizione, per un valore di 150mila euro.
L’indagine consentiva di stabilire che la borsa contenente la refurtiva era stata poi ceduta dai rapinatori ad un quarto soggetto, successivamente allontanatosi in sella ad una bicicletta nella direzione opposta rispetto alla via di fuga dei complici.
Le indagini
Le successive indagini, coordinate della Procura di Verbania, si sono rivelate particolarmente complesse e articolate, costringendo i militari di Arona a confrontarsi con una realtà criminale di respiro internazionale, particolarmente complessa.
Durante l’attività investigativa è emerso che i sospettati appartenevano a una banda di professionisti transnazionali, originari appunto della regione baltica. Gente che seguiva un metodo di lavoro collaudato e usato in mezza Europa per colpi di vario genere.
Alla fine due dei sospettati venivano rintracciati e fermati in Lituania ed estradati in Italia. Altri due sono stati individuati, ed è possibile che vi sia anche un quinto personaggio a fare da basista.
Foto d’archivio
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