Cronaca
Tragedia di Ghemme, l’uomo ucciso da una fucilata è stato colpito alla schiena
Proseguono le ricerche per trovare chi ha sparato: improbabile che non si sia accorto di ciò che aveva fatto
Il colpo è stato sparato da un centinaio di metri e lo ha raggiunto alla schiena. L’uomo si è accasciato sotto gli occhi della moglie che era uscita nel bosco con lui a cercare castagne. E’ morto in pochissimo tempo Gian Carlo Baragioli, l’uomo che domenica è stato ucciso da una fucilata sparata da qualcuno che era intento a cacciare nella zona tra Ghemme e Cavaglio d’Agogna. Ma per ora, dopo il primo giorno di indagine, non si è ancora scoperto chi ha sparato.
I cacciatori che domenica sono stati trattenuti fino a tarda notte in caserma hanno infatti tutti negato di aver esploso colpi in quel frangente. Anzi: hanno sentito lo sparo, hanno sentito le urla della moglie e si sono precipitati a portare soccorso e a contattare il 118. Ma per Baragioli non c’è stato nulla da fare. Ieri gli inquirenti hanno cercato indizi sia ascoltando altre testimonianze, sia tramite sopralluoghi in zona. Ovviamente tutti i fucili di chi era in zona verranno sottoposti a perizia.
Quello che appare sempre più improbabile è che il responsabile non si sia accorto di nulla: vista la distanza abbastanza ridotta, è quasi impossibile che non abbia sentito le urla della moglie e si sia allontanato non sospettando di nulla. Si fa quindi sempre più concreta l’ipotesi che sia scappato volontariamente.
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