Cronaca
Nuovo incidente di caccia nei boschi di Ghemme
Un cacciatore è stato colpito da un compagno di battuta
Dopo il dramma costato la vita a un uomo di Vicolungo, un nuovo incidente di caccia ha rischiato di sfociare in tragedia nei boschi di Ghemme. Un cacciatore ha colpito un altro, rischiando di fargli davvero male. Questa volta la vittima è stata portata in ospedale, ma non è in pericolo di vita. il teatro della tragedia sfiorata è il bosco tra Ghemme e Cavaglio, dove a ottobre era morto il cercatore di funghi colpito da un cacciatore perchè pensava di avere davanti un cinghiale.
E’ accaduto pochi giorni prima di Natale durante una battuta di caccia: una doppietta ha sparato a un altro cacciatore credendo fosse un animale. I due erano impegnati nel loro hobby in un giorno infrasettimanale, si erano allontanati per cercare di prendere più prede. Uno dei due, forse sentendo un rumore di frasche provenire da dietro alcune foglie, ha imbracciato il fucile e ha fatto fuoco. Peccato che si trattava del compagno di avventura. Un colpo non mortale, ma comunque è stato necessario l’intervento del 118. La vittima è stato portata all’ospedale “Maggiore” di Novara, non è in pericolo di vita. Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri che hanno avviato le indagini del caso, è la compagnia di Arona a occuparsi delle indagini e adesso l’incidente di caccia rischia di avere anche risvolti legali per chi ha premuto improvvidamente il grilletto.
E il pensiero non può che andare al caso di Gian Carlo Baragioli, l’uomo di Vicolungo che lo scorso 8 ottobre venne ucciso da un cacciatore con una fucilata. Quel giorno insieme alla moglie era intento a raccogliere castagne quando è stato raggiunto da un colpo di fucile. Le indagini dei carabinieri, seguite sempre dalla compagnia di Arona, in queste settimane hanno dato l’esito sperato, ora nel fascicolo aperto dalla Procura per omicidio ci sono due persone: si tratta di una 24enne residente nell’alto Novarese, ma anche di un minorenne di 16 anni che era in compagnia della ragazza al momento dello sparo. Erano infatti impegnati in una battuta al cinghiale con altri cacciatori novaresi, gli stessi che intervennero appena sentite le urla della moglie della vittima che disperata chiedeva aiuto. Soccorsero per primi Gian Carlo Baragioli, nell’attesa dell’arrivo dei sanitari del 118 ma per lui non ci fu più nulla da fare. Sono state necessarie settimane di indagini prima di capire chi fosse stato a sparare e i riscontri ottenuti dai carabinieri lasciano decisamente pochi dubbi sull’esecutore. Oltre alla ricostruzione degli spostamenti dei cacciatori presenti quella domenica 8 ottobre nel bosco di Ghemme, altro elemento importante per gli inquirenti sono state le analisi balistiche sui fucili.
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