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Cronaca

Postua ha dato l’ultimo saluto allo chef Oscar Dosso

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“Dalla sua cucina uscivano aromi stuzzicanti accompagnati da fini gorgheggi di canti alpini. Era il regno del nostro amico Oscar Dosso, grande chef, scomparso pochi giorni fa, appena prima di Natale”. Gianfranco Parpanesi ricorda l’amico Oscar, scomparso a soli 61 anni. 

“Dalla sua cucina uscivano aromi stuzzicanti accompagnati da fini gorgheggi di canti alpini. Era il regno del nostro amico Oscar Dosso, grande chef, scomparso pochi giorni fa, appena prima di Natale, come Marcello Mastroianni: del resto era un artista anche lui e cosi vogliamo ricordarlo”. Gianfranco Parpanesi ricorda così l’amico Oscar, scomparso a soli 61 anni.

Cresciuto professionalmente all’istituto alberghiero di Varallo, aveva fatto pratica presso alcuni ristoranti della Valsesia per poi approdare alla famosa “Osteria dell’Africano” di Giunchio (oggi “La pinta”).  Successivamente un’apparizione al ristorante del “Bernardo” a Postua e poi finalmente, in pianta stabile, alla “Trattoria Alpina” (ora Bar dei Tigli), con il fratello Tino che si occupava dei clienti con aperitivi e panini. Ricorda ancora Parpanesi: “Non era sicuramente uno chef stellato di oggi, quelli per intenderci che per stupire ti propongono il gelato al gorgonzola ma, per nostra grande fortuna, era un abilissimo cuoco che lavorava nel pieno di una sana tradizione piemontese, con carni sceltissime, trote alla mugnaia pescate veramente del torrente Strona che passa per Postua, i funghi. E le lumache di montagna, quelle grosse, che si procurava nell’alta valle e poi il suo famosissimo risotto alla parmigiana, cotto a puntino con un sapore inimitabile e sempre pronto al volo… anche quando arrivavano i suoi clienti preferiti, cioè noi ragazzi di una volta, reduci a tarda ora dalle balere della zona. E dopo, tutti insieme per una bella cantata: anche qui, non pezzi sofisticati ma solo canzoni di montagna e degli alpini che interpretava con la sua intonata voce naturale da primo”.

Ma Oscar Dosso ha dato il meglio di sé al ristorante “Villa Scalvino” di Postua accompagnato dalla moglie Ginetta, ai tavoli. “Quante feste – conclude Parpanesi – quanti capodanni con musica e lotteria di mezzanotte, scherzi, cene in maschera e sana allegria, dolcetti del territorio e la vera Spanna, ora Gattinara, tutti serviti a temperatura esatta, da quell’ottimo sommelier che era”. 

Ma Dosso è stato anche un alpino attivo: preparava menù di qualità anche per varie feste del paese.

 

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