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Cronaca

Romagnano ha detto addio a Giacomo Fioramonti

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Ex vice sindaco e consigliere comunale, è morto a 91 anni uno dei protagonisti della vita culturale e politica del paese

E’ stato celebrato martedì pomeriggio nella chiesa abbaziale di San Silvano a Romagnano  il funerale di Giacomo Fioramonti. Se n’è andato poco prima di compiere 92 anni, impegnato fino all’ultimo momento nel settore culturale. Vicesindaco e assessore con la giunta di Luciano Brugo, Fioramonti ha fatto parte poi della minoranza con il sindaco Carlo Bacchetta. E’ stato anche un pilastro del mondo associativo e culturale romagnanese: fra i suoi numerosi incarichi si possono ricordare la vicepresidenza al Museo Etnografico, la presidenza del Comitato del Venerdì Santo, l’aiuto fornito alla Fondazione Trinchieri con la casa di riposo e l’interesse per la “Schola Polifonica”. 

Nato nel 1925, laureato in ingegneria, a lungo dirigente d’azienda per la ditta Sant’Andrea di Novara, Fioramonti era un appassionato di cultura a tutto tondo, dalla storia fino alla musica classica. Sono tanti i romagnanesi che lo ricordano con grande affetto: «Con Giacomo se ne va un pezzo molto importante di Romagnano – afferma il sindaco Cristina Baraggioni – io l’ho conosciuto come consigliere di minoranza con la prima giunta Bacchetta: era una persona sempre a modo, un vero gentiluomo. Un uomo dalla schiena dritta e dai solidi principi, come ormai è raro trovarne».

Don Gianni Remogna lo ricorda come una «persona che ha avuto un ruolo importante sia livello lavorativo e anche che politico per Romagnano – ha osservato il parroco celebrandone le esequie – nella sua spiritualità un posto speciale lo aveva il Beato Antonio Rosmini. Su Giacomo e sui suoi poliedrici interessi si dovrebbe dire tanto. Giacomo ha con sé le opere buone compiute nella sua vita terrena, e sono tante, che sono i suoi crediti per la vita eterna».

Anche il presidente del Museo Etnografico Franco Tinelli lo ricorda con ammirazione: «Sicuramente Giacomo ha lasciato a tutti un esempio di coerenza e correttezza, oltre che di capacità gestionali – spiega – insegnava la correttezza con i fatti, non solo con le parole: infatti era una persona che tendenzialmente non voleva ruoli da protagonista, ma era invece concreta. Portava fino in fondo gli impegni che si prendeva, spendendo tutte le sue capacità e conoscenze. Una persona squisita: una grande figura sicuramente per il Museo, ma anche per tutta Romagnano».

Paolo Arienta, attuale presidente del Comitato del Venerdì Santo, ha avuto modo di lavorare al suo fianco nell’associazione: Fioramonti è stato infatti presidente del Comitato nel 2000 e Governatore nel 1993. «È stato una persona davvero eccezionale per la sua lucidità di pensiero, per le sue capacità gestionali e relazionali – ricorda – ha sicuramente dato un grosso contributo all’evoluzione del Comitato in quella che è la struttura attuale. Era un romagnanese molto legato al paese e alle sue tradizioni e per lui il Venerdì Santo era una delle più importanti. È sempre stato un piacere ascoltarlo e confrontarsi con lui».

Lorenza Brugo Del Boca ha avuto invece modo di avere la sua preziosa collaborazione quando, circa una decina di anni fa, ha presieduto la Fondazione Trinchieri: «Era una persona molto preparata: ci ha aiutato tantissimo dal lato amministrativo, anche con il bilancio – racconta – non era solo una persona che viveva a Romagnano, ma che viveva per Romagnano: ha dato tanto a tutti, prestandosi sempre gratuitamente. Tante associazioni, grazie a lui, sono riuscite a sopravvivere. Era, in particolare, una persona di grande cultura, appassionato soprattutto a quelle figure storiche che hanno segnato Romagnano, come il sacerdote Rosmini».

Anche il preside del Sacro Cuore, Paolo Usellini ricorda il suo carisma: «Era un uomo “vecchio stile”: molto preparato e determinato, capace di fare rispettare le proprie idee, ma allo stesso tempo rispettoso delle idee altrui e sempre signorile. Inoltre, aveva una spiccata capacità di relazione: era molto capace di stare vicino alle persone».

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