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Cronaca

Valle Mosso tombino ancora transennato a tre mesi dalla tragedia

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Valle Mosso: tombino ancora transennato a distanza di tre mesi dall’incidente costato la vita a un ciclista.

Valle Mosso, tombino transennato

Circa due mesi e mezzo fa, il ciclista Alvaro Pizzato perse la vita in un incidente in località Falcero a Valle Mosso. E il tombino che forse ha provocato lo sbandamento fatale è ancora completamente transennato in attesa di verifiche, provocando rallentamenti e code nelle ore di punta. Una situazione che crea oggettivo disagio agli automobilisti, e che senza dubbio peggiorerà a partire da oggi, con la ripresa del lavoro nelle fabbriche. L’area è stata transennata in seguito all’incidente del 18 giugno in cui perse la vita Alvaro Pizzato, ciclista di 65 anni che lo scorso giugno stava scendendo da Valle Mosso in bicicletta. Secondo le testimonianza e i rilievi, l’esperto ciclista perse il controllo proprio all’altezza del tombino sporgente, invadendo parzialmente la corsia opposta e finendo addosso a un’auto. Inutili i tentativi di rianimazione.

Gli accertamenti

La procura di Biella aveva dato incarico alle forze dell’ordine della polizia locale di Valdilana di delimitare l’area per le perizie. Ormai sono passati un’ottantina di giorni e le transenne sono ancora lì. Tra gli automobilisti qualcuno inizia anche a protestare. Lo sbarramento infatti impone alle auto che arrivano da Valle Mosso direzione Cossato di fermarsi e invadere l’altra carreggiata formando inevitabili code. E come accennato, la situazione potrebbe essere decisamente più difficile da oggi, con la riapertura di gran parte delle fabbriche soprattutto nell’ora di punta.

Rischio incidenti

Un ostacolo proprio in mezzo alla carreggiata rischia di provocare notevoli rallentamenti alla circolazione, senza dimenticare poi che il tombino posto sotto sequestro si trova nei pressi di una zona dove ci sono attività commerciali e un distributore di benzina. Tant’è che qualcuno profetizza anche l’incidente: «Vedrete che prima o poi qualcuno finisce addosso alla transenna». L’ultima parola però per il dissequestro spetta alla Procura di Biella che deve far luce sulle cause che hanno provocato il decesso del ciclista, peraltro molto noto in zona, specialmente a Ponzone.

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