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Cronaca

Venivano venduti come integratori, ma erano steroidi anabolizzanti

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La Guardia di finanza di Torino ha fermato un vastissimo traffico di compresse dopanti

Venivano commercializzati come comuni integratori alimentari, ma in realtà contenevano steroidi anabolizzanti e altre sostanze proibite come nandrolone, progesterone, cortisolo, trenbolone, boldenone ed estrone.

La Guardia di finanza di Torino ha concluso una delle operazioni più rilevanti d’Europa nell’ambito delle sostanze dopanti, eliminando dal mercato migliaia e migliaia di prodotti potenzialmente pericolosi per la salute degli sportivi, tra l’altro ricompresi nella lista delle sostanze proibite stilata dalla “World Anti-doping Agency (W.A.D.A.)”, l’agenzia che coordina la lotta al doping nel mondo dello sport.

Le indagini sono partite dal capoluogo piemontese, per poi estendersi fino in Romagna, e precisamente a Forlì, dove ha sede uno dei principali importatori e distributori sul territorio nazionale di integratori alimentari.  Le indagini si sono concluse con l’esecuzione di due decreti di sequestro preventivo emessi nei confronti di una ditta cesenate i cui titolari sono stati deferiti per i reati di frode in commercio traffico di anabolizzanti e vendita di farmaci pericolosi. Complessivamente, l’intera attività ha permesso di porre sotto sequestro e quindi ritirare dal mercato, soprattutto dal circuito delle palestre, circa 1 milione e 300mila compresse contenenti steroidi nonché di inibire l’accesso al sito internet della ditta importatrice dei prodotti illeciti. 

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