Seguici su

Cultura e turismo

Borgosesia: ad alta voce il nome delle 175 vittime dei lager

Pubblicato

il

Gli studenti del “Ferrari” hanno ricordato la shoah con la “Staffetta” organizzata davanti alla Torre campanaria

Anche quest’anno, in occasione del Giorno della Memoria, gli studenti del “Ferrari” hanno ricordato la shoah con la “Staffetta” organizzata davanti alla Torre campanaria. I ragazzi dell’istituto cittadino si sono alternati nella lettura di documenti storici, poesie e testimonianze in una postazione allestita ai giardini pubblici di piazza Martiri. Gli studenti, allo scoccare di ogni ora, hanno ripetuto i nomi dei 175 vercellesi, biellesi e valsesiani che sono stati deportati nei campi di concentramento nazisti. L’iniziativa ha visto anche la partecipazione della classe quinta della primaria di Aranco.

«E’ un onore poter leggere questi brani – commenta Chiara Florio, della prima C della scuola di viale Varallo -. E’ un dovere per noi giovani ricordare ciò che è stato e fare in modo, anche nel nostro piccolo, che non accadano più atrocità come l’olocausto». Un’opinione che viene condivisa dalla compagna di classe Agnese Durio: «Bisogna ricordare anche per portare rispetto a chi quel dolore l’ha vissuto sulla propria pelle. Purtroppo tra i nostri nonni c’è chi ha vissuto la tragedia in prima persona riuscendo a sopravvivere. Anche per rispetto loro le giovani generazioni non devono dimenticare».

Considerazioni a cui si collega il pensiero di Tommaso Lazzarin, di Crevacuore: «Noi siamo il futuro, dobbiamo evitare gli errori del passato anche se proprio da quegli sbagli si è aperta una strada nuova, dove in parte regna la democrazia. Dico solo in parte perché i pregiudizi esistono ancora, in molti campi e settori». Pregiudizi che sono stati alla base delle deportazioni naziste: «Non dobbiamo scordarci che non sono stati uccisi solo ebrei – aggiunge Riccardo Palermo di Grignasco -: sono stati deportati anche omosessuali, persone di colore, disabili, insomma le persone considerate “diverse” secondo un’assurda legge razziale. Quello che fa male oggi è dover sentire che in alcuni Stati certe persone non vengono accettate e torturate».

Edoardo Tini, di Crevacuore, condivide e aggiunge: «Andrebbero ricordate tutte le altre guerre, tutte le stragi provocate dalle dittature. Anche quegli orrori che ancora avvengono nel mondo, ma dei quali si parla poco forse perchè coinvolgono Paesi lontani». Ogni studente sceso in piazza per leggere i nomi dei deportati nei campi nazisti ha acceso un lumino come segno di luce che non deve spegnersi: «Questi lumini non dovrebbero spegnersi proprio come la memoria non dovrebbe mai sparire». Contemporaneamente al cinema Lux la Compagnia teatrale Civetta, ha presentato per gli studenti “L’istruttoria” di Peter Weiss: i giovani hanno anche preso parte a un dibattito sull’immigrazione organizzato con la Caritas di Novara.

Continua a leggere le notizie di Notizia Oggi Borgosesia e segui la nostra pagina Facebook