Cultura e turismo
Collegiata Varallo presenta il restauro della cappella di Sant’Orso
Stasera un grande concerto, domani messa solenne e pranzo comunitario
Una dopo l’altra le cappelle e le opere d’arte che abbelliscono la collegiata di San Gaudenzio di Varallo ritrovano l’antico splendore grazie a interventi di restauro mirati, finanziati da benefattori privati. Si tornano così ad ammirare in tutta la loro bellezza gli affreschi e gli stucchi della cappella di Sant’Orso, che precede sulla destra della navata la più celebre cappella dell’Incoronata. Dopo un intervento durato tre mesi a opera del laboratorio di restauro varallese “Luci e ombre”, ora la cappella dove nel Cinquecento aveva sede la Corporazione dei calzolai e dei conciatori, ha recuperato la fisionomia di un tempo e verrà presentata al pubblico nell’ambito dei festeggiamenti patronali nell’anno gaudenziano, indetto dalla diocesi di Novara per celebrare i 1600 anni dalla morte di San Gaudenzio, primo vescovo di Novara.
La festa patronale sarà celebrata in questo fine settimana con un doppio appuntamento: stasera, sabato, alle 21 si terrà in Collegiata un grande concerto diretto da Francesco Iorio: Missa “Sancti Gaudentii”, che vedrà esibirsi il coro del civico istituto musicale Brera di Novara e il quartetto d’archi “Le Muse” con Amanda Malandra, soprano, Licia Stara, mezzosoprano, e Andrea Albertini all’organo. Un concerto che emozionerà il pubblico con brani di Haendel, Liszt, Vivaldi, Bruckner, Schubert, Faurè. L’ingresso sarà libero. Tra il primo e il secondo tempo si terrà l’inaugurazione dei restauri eseguiti sulla volta, sul sottarco e cornicioni, sulle pareti e le lesene, sugli stucchi policromi e dorati della cappella, un intervento finanziato da due generosi mecenati varallesi: Marco De Luca e Dante Razzano.
«La Cappella di Sant’Orso – scrive Piera Mazzone, direttore della biblioteca civica di Varallo – la cui volta e le pareti laterali sono arricchite con affreschi di grande effetto scenografico, opera di un valente, ma finora sconosciuto pittore valsesiano, contiene pregevoli opere settecentesche: la pala d’altare, inserita in una tribuna di colonne in stucco nero, con la Madonna, Sant’Orso e i Santi Crispino e Crispiniano, fu realizzata nel 1773 da Lorenzo Peracino di Cellio. Sulla parte sinistra è presente un ovale con la Natività della Vergine del pittore camaschese Carlo Penna, e un ovale nella parte superiore rappresenta un fanciullo con decorazioni floreali, mentre nella parte destra è appeso un dipinto del 1763, di autore ignoto, che raffigura Santa Lucia, Sant’Euseo e un terzo Santo non ancora identificato».
Ogni anno dunque la Collegiata propone uno dei suoi gioielli restaurato: «Nel 2016, con un finanziamento della Fondazione Cassa di Risparmio di Vercelli e dell’avvocato Marco De Luca, in memoria dei genitori – prosegue Mazzone -, fu restaurata la tela secentesca, attribuita alla scuola del Tanzio, appesa nella cappella dell’Immacolata, che raffigura Papa Gregorio Magno, affiancato dal vescovo San Nicola, con ai piedi i tre bambini da lui miracolati, e accanto il santo taumaturgo San Pantaleone.
L’anno successivo Marco De Luca e Dante Razzano finanziarono il restauro della tela della seconda metà del Seicento, opera di Giovanni Francesco Genga, appesa nella cappella della Madonna Immacolata, raffigurante il Transito di San Francesco Saverio. Entrambi i restauri furono affidati al laboratorio Jacopo e Sara De Dominici, eredi di Fermo De Dominici. Quest’anno, proprio in concomitanza con la festa di San Gaudenzio, e come gioiosa anteprima alla mostra di marzo, sono tornati dal restauro nei laboratori della Soprintendenza di Torino i due tondi di scuola gaudenziana: “Angelo nunziante” e “Vergine Annunziata”, che erano stati appesi nella parete destra del presbiterio, mentre oggi sono stati collocati in una posizione di maggior visibilità».
I festeggiamenti patronali riprenderanno domenica con la messa solenne alle 11 in Collegiata alla quale seguirà alle 12.30 il pranzo comunitario aperto a tutti nei locali della vecchia pizzeria “Il Nuovo Campetto” dell’oratorio di Sottoriva. Il costo del pranzo è di 15 euro per gli adulti e di 10 per i ragazzi al di sotto dei 12 anni. Le prenotazioni si ricevono all’ufficio parrocchiale e al Centro libri.
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