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Cultura e turismo

GALLERY: le spoglie del cardinale deposte a San Silvano

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Romagnano è stato il paese natale di Lorenzo Antonetti 

A tre anni dalla sua morte, un grande desiderio del cardinale Lorenzo Antonetti è diventato realtà: la salma del religioso ha infatti trovato la sua ultima dimora nella chiesa abbaziale di Romagnano, suo paese natale. Inizialmente sepolte nella tomba di famiglia nel cimitero cittadino, le spoglie del cardinale sono state spostate poche settimane fa nella chiesa e sabato si è tenuta la cerimonia di benedizione e commemorazione, officiata dal parroco don Gianni Remogna insieme al vescovo di Novara, monsignor Franco Giulio Brambilla.

Durante la cerimonia i “tecnici” hanno illustrato il percorso che ha portato alla realizzazione della tomba. Il porporato si spense il 12 aprile 2013, a novant’anni. Nel corso della sua vita, ebbe importanti incarichi nella diplomazia vaticana, che lo portarono a viaggiare in tutto il mondo. D’estate, però, tornava sempre volentieri a Romagnano ed espresse più volte il desiderio di essere sepolto nella chiesa parrocchiale. Tale auspicio fu lasciato scritto anche nel suo testamento: il religioso non mancò di lasciare anche i fondi sufficienti per farlo. La pratica, però, non si rilevò semplice: coinvolgeva infatti tre Soprintendenze e i rapporti con svariati enti come il Comune, la Prefettura e la Curia.

Presa inizialmente in carico dal ragioniere Carlo Brugo, amico del cardinale, la pratica passò poi allo Studio Gamalero. Nei mesi scorsi, finalmente, il desiderio del porporato ha potuto essere esaudito: dopo avere ottenuto le concessioni del caso la ditta Ramella di Castelletto Cervo ha realizzato il sarcofago e il nipote del cardinale, l’artista Mario Antonetti, ha prestato la sua consulenza per il bassorilievo con l’immagine del religioso che sormonterà il sarcofago.

Negli scorsi mesi, inoltre, è stato restaurato da Maurizio Guidotti il quadro dedicato alla Madonna che sovrasterà l’ultima dimora del porporato: «Il cardinale era molto affezionato a questo quadro – ricorda don Gianni – è un’immagine davvero particolare: vi si vede il piede della Madonna, sormontato dal piede del bambino Gesù, che schiaccia la testa al serpente. Questo si inserisce in un discorso teologico che interessava molto il cardinale». Probabilmente, la scelta del cardinale Antonetti è piuttosto unica in zona: «Solo i cardinali hanno il diritto di essere seppelliti in chiesa – spiega don Gianni –. Nell’antichità, probabilmente, era una pratica piuttosto diffusa, ma nell’epoca post napoleonica si è persa. Credo che quello del cardinale Antonetti sia un caso quasi unico in Valsesia».

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