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Cultura e turismo

GALLERY: Varallo in festa al Cucco, proseguono i restauri

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Presentata la nuova balaustra che separa la navata dal presbiterio

Erano in settanta, l’altro sabato, all’ormai tradizionale festa al Cucco in onore di santa Barbara. Una ricorrenza ripristinata da sette anni grazie al restauro della suggestiva chiesetta, dopo oltre cinquanta di abbandono, grazie al “Comitato pro chiesa Cucco” presieduto da Ferruccio Guaschino. Molto partecipata dunque la messa, celebrata dal prevosto di Varallo, don Roberto Collarini insieme a don Gianni Lategana, da pochi mesi assegnato dalla diocesi alla stessa parrocchia di San Gaudenzio, e al successivo incanto delle offerte. Presente alla manifestazione il sindaco di Varallo, Eraldo Botta, che ha espresso il compiacimento del Comune per il prezioso recupero dello storico edificio sacro e ha consegnato al Comitato pro chiesa Cucco la somma di 1500 euro, frutto di una raccolta fondi promossa dalla stessa amministrazione per la chiesetta. Le offerte raccolte durante la funzione e l’incanto hanno invece raggiunto la somma di circa mille euro.

Nel corso della festa è stato anche presentato il principale intervento eseguito quest’anno nella chiesa: la nuova balaustra che separa la navata dal presbiterio, in sostituzione di quella asportata nei decenni scorsi, realizzata artigianalmente, in legno di noce, da Christian Bettola. Non sono mancate alcune donazioni di arredi da parte di Renzo Dealbertis, Luigi Bertoli e Vanda Marchini, ai quali è stato espresso il ringraziamento da parte del rappresentante del Comitato, che ha sottolineato come, dopo l’impegnativo sforzo sostenuto per il restauro esterno ed interno della chiesa, ora sono in programma delle migliorie che si realizzeranno di anno in anno in base ai fondi a disposizione, per i quali si fa sempre assegnamento sulla sensibilità finora dimostrata dalla cittadinanza varallese. Un ringraziamento è andato anche ad alcuni soci del Cai Varallo che hanno voluto accompagnare l’incanto delle offerte con tè caldo e biscotti, «pensiero particolarmente gradito in questa grigia giornata invernale – commentano gli organizzatori -, dove era palpabile la soddisfazione dei partecipanti per una festa tradizionale recuperata dall’oblio».

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