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Cultura e turismo

La gipsoteca di Doccio ha compiuto un anno

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A tracciare il bilancio di questo primo anno di apertura al pubblico è Piera Mazzone, direttrice della biblioteca civica di Varallo

La gipsoteca di Doccio dello scultore Casimiro Debiaggi, attivo fra il tardo Ottocento e il primo Novecento, è stata inaugurata un anno fa. La raccolta, costituita da più di settanta gessi preparatori per l’esecuzione definitiva di altrettante sculture, o in marmo o in bronzo, è esposta in due ambienti al primo piano di un edificio di proprietà del consorzio Terrieri di Doccio, messo a disposizione per essere un elemento di alto prestigio per la comunità della frazione. A tracciare il bilancio di questo primo anno di apertura al pubblico è Piera Mazzone, direttore della biblioteca civica di Varallo.

«Oltre alle numerose visite private, di quelle della Società valsesiana di cultura, di vari partecipanti alle manifestazioni alla vigilia della festa patronale di San Bononio, anche nel 2016, grazie alla disponibilità del professor Franco Cameroni, zelante e appassionato conservatore della gipsoteca, non sono mancate le presenze di vari visitatori come testimoniato dal quaderno in cui possono venir apposte le firme. Tra essi ricordiamo quelle dei discendenti di Antonio Grober, di cui il Debiaggi eseguì il monumento ad Alagna, quello dei membri dell’associazione Supervulcano della Valsesia e del Sesia Valgrande Geopark, alcuni esponenti del glorioso Gruppo doposcuola Pisacane della Milano del 1968, i Terrieri di Montrigone, tutti stupiti, sorpresi, meravigliati di fronte a una collezione che non immaginavano così notevole, posta sotto la tutela della Soprintendenza ai beni culturali del Piemonte. Da segnalare poi la visita quasi eccezionale dei bambini delle scuole materne di Doccio e di Quarona, molto, molto incuriositi: un primo imprevedibile contatto con l’arte, con un mondo del tutto inconsueto per loro. Peccato che la collezione sia sfuggita all’organizzazione delle visite del Fai, ma hanno tempo per rimediare la prossima primavera. Tirando dunque le somme il bilancio è stato veramente quanto mai valido e lascia ben sperare per il futuro. La gipsoteca è viva ed è stata recentemente dotata di didascalie arricchite da una serie di informazioni e curiosità relative a ciascuna opera, note che permettono di dare al visitatore una visione più completa e reale di quest’arte».

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