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Cultura e turismo

Puncetto valsesiano, nuovo passo verso la candidatura Unesco

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Puncetto valsesiano, nuovo passo verso la candidatura a patrimonio dell’Unesco.

Puncetto valsesiano

Una delegazione valsesiana composta dall’assessore dell’Unione Montana Attilio Ferla, da Ornella Marchi Presidente della Soms di Varallo e dai due soci Soms Paola Scarrone e Giorgio Bozzo ha raggiunto Sansepolcro per un importante incontro finalizzato al completamento del progetto di candidatura del saper fare legato al puncetto valsesiano  a patrimonio immateriale dell’Umanità dell’Unesco. Il progetto dovrà essere presentato nel marzo 2021 ed è arrivato, al momento, a circa il 70% della realizzazione: le associazioni che, come la Soms di Varallo, su tutto il territorio nazionale si occupano di tutelare e promuovere il know-how in materia di merletti sono impegnate da tempo per questo lavoro di conservazione di un’arte antica e raffinata, ora devono entrare in gioco le istituzioni pubbliche, alle quali spetterà la parte di sostegno economico per il completamento di un dossier articolato e completo sull’argomento: «L’incontro di mercoledì – spiega l’assessore Ferla – era finalizzato a far sì che le amministrazioni interessate potessero valutare insieme quali iniziative mettere in atto per la salvaguardia di tale patrimonio della tradizione e del saper fare italiano. L’incontro è stato proficuo, sono state individuate alcune azioni volte a conservare il “saper fare” che sta alla base del merletto in tutte le sue declinazioni. In quest’ottica – continua il professor Ferla – si è pensato a mostre tematiche e dimostrazioni che potranno essere organizzate nel breve termine, oltre che a programmi di diffusione dell’arte del merletto nelle scuole, in collaborazione con il MIUR, da realizzarsi in un arco temporale più ampio».
Molto soddisfatta dell’esito dell’incontro anche Ornella Marchi, Presidente della Soms di Varallo: «Da tempo siamo impegnati nella tutela e promozione dell’arte del puncetto: abbiamo organizzato diversi corsi, sempre accolti con interesse ed entusiasmo. Inoltre – continua Ornella Marchi – il Comune di Varallo e l’Unione Montana supportano da tempo il nostro lavoro, che si prefigge in particolare di trasmettere alle nuove generazioni la capacità di realizzare questo prezioso pizzo che un tempo decorava abiti e tessuti nelle case valsesiane».

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