Economia e scuola
Gattinara dialetto entra nelle scuole
Gattinara dialetto alla scuola primaria.
Gattinara dialetto in classe
I bambini di Gattinara fanno lezione di dialetto. Per il secondo anno consecutivo i bambini della scuola di corso Valsesia possono partecipare al corso. L’idea rientra nel progetto “Al Dialet an ti scoli”, ideato dall’assessore alle politiche giovanili e alle tradizioni locali, Elisa Roggia. L’iniziativa, se l’anno scorso era finita sul telegiornale regionale, quest’anno è stata ripresa da Radio Deejay. Il corso ha preso spunto dal libro “Dialet e kustümmi ad Gatinera”, scritto dal pittore e memoria storica gattinarese Arturo Gibellino. Vi sono presentati fatti e ricordi di vecchie tradizioni, che porterà gli alunni a riscoprire e ad amare le tradizioni proprie della loro terra.
Gli insegnanti
Oltre alla promotrice del corso, gli “insegnanti” che salgono in cattedra per insegnare il dialetto e le tradizioni gattinaresi ai più piccoli sono Manuela Bertolino, Luca Caligaris, Roberto Moscotto e Mario Mostini. Oltre a parole, aneddoti, scioglilingua e modi di dire, stanno insegnando anche alcuni giochi e passatempi di una volta. Durante le lezioni, ai bambini vengono mostrati anche arnesi, attrezzi da lavoro, oggetti di uso comune e abiti legati alla civiltà contadina dei tempi andati. «Quando abbiamo chiesto ai bambini quali fossero le parole in dialetto che già conoscono, quasi tutti ci hanno risposto “arvezzi”, ovvero arrivederci – spiega Roggia -, perché ci hanno detto che lo leggono sempre nei cartelli posti alle varie uscite di Gattinara».
L’intervista in radio
L’iniziativa ha attirato l’attenzione anche della redazione di Radio Deejay, che ha intervistato telefonicamente l’assessore Roggia in diretta. E’ stata ospite della trasmissione “Gente della notte”. Durante il collegamento, durato oltre cinque minuti, Frank, il conduttore di origine tarantina della trasmissione notturna, si è divertito a chiederle alcuni termini in dialetto gattinarese. «Oltre a insegnare le parole in dialetto – dice Roggia – ora prepareremo dei cartelli che identificano i nomi delle vie così come venivano chiamate una volta dai nostri nonni, per non perdere neanche i termini legati ai luoghi di Gattinara».
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