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Economia e scuola

Industria biellese: le previsioni per il prossimo trimestre

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realizzata da Unione Industriale Biellese rispetto alle previsioni degli imprenditori sul quarto trimestre del 2020 riflette la complessità dell’attuale situazione. Continua a permanere l’incertezza, anche se gli spiragli dati dall’attesa delle ricadute delle misure messe in campo, unite ai timidi segnali di ripresa dell’economia interazionali, iniziano a incidere sulle prospettive degli imprenditori, che risultano meno negative rispetto all’estate.

 

Il saldo ottimisti/pessimisti sulla produzione industriale è -28,2% (il trimestre precedente era -53,9).

Il saldo ottimisti/pessimisti sull’occupazione è -16,9% (trimestre precedente: -26,5).

Il saldo ottimisti/pessimisti sugli ordini totali è -34,7% (trimestre precedente: -54,7).

Il saldo ottimisti/pessimisti sugli ordini dall’estero -27,9% (trimestre precedente: -38,9).

A commentare l’indagine è Paolo Barberis Canonico, vice presidente Uib con delega all’Economia di Impresa, Sviluppo delle Filiere e Sostenibilità: “Stiamo attraversando un momento particolarmente complesso e i prossimi mesi saranno decisivi: come ribadito anche dal presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, e dal presidente Uib, Giovanni Vietti, nei giorni scorsi, è fondamentale agire subito per costruire la ripresa. Sono necessarie scelte difficili, ma non impossibili, orientate ad una visione di sviluppo che metta al centro le imprese. Anche a livello locale, le nostre industrie continuano a dimostrare di essere il motore per fare ripartire l’economia, a partire dalle coordinate che, da sempre, definiscono il distretto: sostenibilità, innovazione e internazionalizzazione.

Alla delicata congiuntura economica, si aggiunge anche una nuova sfida per il Biellese. L’alluvione dei giorni scorsi ha colpito duramente il nostro territorio dal punto di vista dei collegamenti e, in alcuni casi, anche delle imprese che hanno subito danni strutturali. Questo è un Paese dove i ponti crollano per le mancate manutenzioni ed è inaccettabile. E’ dunque necessario che lo Stato intervenga subito per risolvere in modo definitivo la situazione: senza strade, senza ponti e senza collegamenti non è possibile che le nostre imprese e il nostro territorio riescano a risollevarsi”.

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