Quattrocento ragazzi a Borgosesia per il Trofeo Resegotti: le foto dell’evento

Quattrocento ragazzi a Borgosesia per il Trofeo Resegotti: le foto dell’evento. Sulla pista di San Secondo tanti alunni hanno preso parte all’incontro sportivo.

Quattrocento ragazzi a Borgosesia per il Trofeo Resegotti

Giovani provenienti dalle scuole di Borgosesia, Quarona e Varallo hanno così riportato in città il “Trofeo Federico Resegotti” dopo quattro anni di assenza. I ragazzi si sono impegnati nelle diverse specialità dell’atletica, con le corse di velocità e di resistenza, il lancio del vortex, il getto del peso, il salto in alto e in lungo. Sulle tribune non è mancato il tifo e gli applausi dei compagni di scuola in attesa di entrare nell’anello per il loro turno di gara.

Tante edizioni precedenti

Rispetto alle edizioni precedenti sono mancate alcune scuole, per ragioni diverse, ma importante è stata la possibilità di riproporre l’evento dedicato allo sport non agonistico, per dare a tutti l’opportunità di scendere in pista e gareggiare con coetanei in un clima di amicizia e rispetto.

La Fondazione Resegotti come promotore

La manifestazione riservata agli alunni delle scuole medie valsesiane si era vista imporre una interruzione forzata di quattro anni, causa i lavori alla pista di viale Varallo e la pandemia. A promuovere la mattinata di sport è la Fondazione intitolata al benefattore valse siano Federico Resegotti.

«Abbiamo ripreso una manifestazione consolidata negli anni e diventata una iniziativa abituale per le scuole territoriali – è il commento del presidente della Fondazione, Francesco Senatore -. La giornata di sport vuole offrire un’occasione di incontro tra le comunità scolastiche del territorio, per rafforzare sentimenti di amicizia, di vicinanza e di condivisione tra adolescenti, nel ricordo di chi ha voluto lasciare qualcosa per le future generazioni.
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Il “trofeo Resegotti”, pur nell’agonismo che i ragazzi mettono nelle varie specialità, si caratterizza da sempre come occasione non di selezione dei migliori, ma come momento di partecipazione aperto a tutti, in particolar modo a chi non pratica abitualmente attività sportiva. La gare vedono tutti protagonisti allo stesso modo, al di là del risultato: questo è lo spirito che vogliamo trasmettere agli studenti, che devono cogliere e utilizzare a pieno questa opportunità di aggregazione e socializzazione».

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