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Asportato in Piemonte un tumore renale di quattro chili
Intervento molto impegnativo portato a termine nell’ospedale di Rivoli.
Asportato in Piemonte un tumore renale di quattro chili. Intervento molto impegnativo portato a termine nell’ospedale di Rivoli.
Asportato in Piemonte un tumore renale di quattro chili
Un’ecografia al pronto soccorso di Pinerolo per un forte dolore al fianco e presenza di sangue nelle urine: è così che un professionista di 52 anni ha scoperto di avere un tumore, che non aveva mai dato sintomi.
Gli approfondimenti diagnostici del giorno successivo chiariscono il quadro della situazione: una voluminosa massa, che si rivela essere una forma rara di tumore al rene di quasi quattro chili, occupa gran parte della cavità addominale sul lato di destra, comprimendo gli altri organi.
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L’intervento a Rivoli
Trasferito a Rivoli, il paziente è stato sottoposto a un delicato intervento di nefrectomia radicale, con l’asportazione del rene e del surrene. L’operazione chirurgica è stata condotta da una equipe multidisciplinare. L’intervento è stato effettuato “a cielo aperto” in considerazione dell’estensione della neoplasia e dei suoi stretti rapporti con altri organi e grandi vasi sanguigni.
Dopo otto giorni di degenza post operatoria, il paziente è stato dimesso nei tempi previsti e senza complicanze. Ancora oggi continua a essere seguito dalle cure multidisciplinari uro-oncologiche dell’AslTo3 e alla Tac total body eseguita a tre mesi dall’intervento chirurgico risulta libero da malattia e in ottime condizioni fisiche.
Spesso non danno sintomi
«Molto spesso la diagnosi di tumore del rene è casuale – spiega Salvatore Stancati, direttore dell’urologia dell’AslTo3 – un’ecografia eseguita per i motivi più disparati può dimostrare un tumore anche di piccole dimensioni, che non avrebbe dato alcun sintomo ancora per molto tempo. Scoprire un tumore in uno stadio precoce ha molti vantaggi, compresa la possibilità di intervenire in maniera meno invasiva possibile».
«Ma a volte, come in questo caso, non è così. L’assenza di sintomi può protrarsi per molto tempo, lasciando a una neoplasia del rene il tempo di crescere. In questi casi l’intervento può essere molto complesso e richiedere competenze cliniche diverse per assicurare un buon risultato: la sinergia con i colleghi è stata essenziale».
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