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Celebra la “messa del lupo”: sacerdote denunciato da animalisti

Un rito tradizionale del paese diventa oggetto di una controversia giudiziaria.

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Celebra la “messa del lupo”: sacerdote denunciato da animalisti. Un rito tradizionale del paese diventa oggetto di una controversia giudiziaria.

Celebra la “messa del lupo”: sacerdote denunciato da animalisti

Denunciato da ambientalisti per aver celebrato una messa la cui tradizione risale al 1762. Protagonista della singolare vicenda giudiziaria è don Gaudenzio Martini, responsabile della chiesa parrocchiale di Forno, nella valle Strona a cavallo tra Valsesia e il Verbano.

Sabato pomeriggio il sacerdote aveva infatti presieduto la cosiddetta “messa del lupo”, una pratica che si ripete dal 1762. Una messa che originariamente era volta a invocare la protezione divina dagli attacchi del predatore. Nello specifico, si invocava l’intervento di San Valentino, in virtù della reliquia conservata nella chiesa del paese.

Il parroco finisce denunciato

Ma l’Associazione italiana difesa degli animali ha deciso di scrivere al vescovo di Novara, chiedendo un intervento immediato e denunciando il celebrante per istigazione all’uccisione di animali selvatici e maltrattamento di animali secondo l’articolo 544 del codice penale.

L’associazione, con sede nel Milanese, sostiene infatti che durante la messa a Forno si sia celebrato «un rito di esorcismo contro i lupi e per il loro abbattimento». Prima della funzione, vista la ricorrenza, era pure stato organizzato un dibattito sulla convivenza uomo-lupo, seguito da un documentario. Poi durante la messa sono stati benedetti i campanacci delle mucche usati dagli allevatori.

La difesa dell’europarlamentare Panza

Subito da diverse parti si sono levati gli scudi a difesa di don Gaudenzio Martini e del suo operato: «Apprendo dagli organi di stampa – ha dichiarato l’europarlamentare della Lega Alessandro Panza – che secondo l’Associazione difesa degli animali la messa istighi all’odio verso i lupi e alimenti una pericolosa cultura di caccia e soppressione. E che abbiano addirittura annunciato l’intenzione di presentare una denuncia contro il sacerdote celebrante per istigazione all’uccisione di animali selvatici e maltrattamento di animali. La messa ovviamente non è contro il lupo – prosegue Panza – ma è un rito per la protezione del gregge e dei pastori, quindi non istigazione all’odio, ma la preghiera di una pacifica convivenza».
Foto d’archivio

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2 Commenti

1 Commento

  1. Ardmando

    22 Febbraio 2024 at 8:52

    Ma che assurdità. Ma dove stiamo arrivando con questa follia animalara? Addirittura si arriva a denunciare in seguito ad una tradizione che fa parte della storia? Ma questi invasati hanno perso il senno completamente. Sarebbe come se un regista di un giallo venisse denunciato per l’omicidio di finzione inscenato in uno dei suoi film. Qui non si tratta più sentirsi offesi in quanti animalari, qui si è ben oltre il delirio fanatico, peggio di quello di certe religioni mediorientali.

  2. Pol

    22 Febbraio 2024 at 22:06

    l’associazione italiana difesa animali dovrebbe difendersi dalla loro aberrante posizione in merito , semplicemente sono ridicoli e urticanti.che si occupino di questioni serie!!!e utili.

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