CronacaFuori zona
Donna si spara in testa dopo la lite con il compagno
E’ stata portata in ospedale, avviata un’indagine sull’episodio.
Donna si spara in testa dopo la lite con il compagno. E’ stata portata in ospedale, avviata un’indagine sull’episodio.
Donna si spara in testa dopo la lite con il compagno
Episodio sconcertante l’altro giorno a Nole Canavese. Una donna di 38 anni è rimasta ferita da un colpo d’arma da fuoco e, dopo essere stata soccorsa sul posto dal personale del 118, è stata trasportata in codice rosso all’ospedale di Ciriè. Al momento dei soccorsi la donna era semicosciente.
Secondo le prime ricostruzioni fornite dagli investigatori e riportate dalla stampa, al centro dell’episodio ci sarebbe stato un litigio tra la donna e il compagno, presente in strada al momento dell’accaduto. Sul posto sono intervenute le ambulanze e i carabinieri della compagnia di Venaria. La procura di Ivrea ha aperto un fascicolo e gli inquirenti stanno effettuando accertamenti per chiarire l’esatta dinamica dell’evento.
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Le prime informazioni
Alcune testate riferiscono che l’arma utilizzata sarebbe intestata a un familiare deceduto: questa circostanza è al momento oggetto di verifica da parte degli investigatori. Le autorità hanno raccolto le prime testimonianze e stanno procedendo con gli accertamenti tecnici e la raccolta di elementi utili a ricostruire quanto accaduto.
Il fatto ha suscitato forte preoccupazione tra i residenti: diversi passanti e vicini di casa si sono affacciati dopo aver sentito lo sparo, mentre la zona è rimasta sotto osservazione fino alle prime fasi delle indagini. Da parte dell’ospedale non sono ancora arrivate comunicazioni ufficiali sul quadro clinico aggiornato oltre alla conferma del ricovero in codice rosso.
Dinamica ancora da chiarire
Vista la delicatezza della vicenda, gli inquirenti invitano alla prudenza e sottolineano che molte circostanze devono essere ancora chiarite. La procura e i carabinieri proseguiranno con gli accertamenti per determinare se si tratti di un gesto volontario e per verificare eventuali responsabilità su possesso e detenzione dell’arma. Lo riportano i colleghi di Prima il Canavese.
Foto d’archivio
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