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Falso, depistaggio e frode processuale: arrestato il sindaco di Macugnaga
Choc nel piccolo centro sotto il Monte Rosa. Alessandro Bonacci ora si trova ai domiciliari.

Falso, depistaggio e frode processuale: arrestato il sindaco di Macugnaga. Choc nel piccolo centro sotto il Monte Rosa. Alessandro Bonacci ora si trova ai domiciliari.
Falso, depistaggio e frode processuale: arrestato il sindaco di Macugnaga
Il sindaco finisce agli arresti domiciliari con l’accusa di aver voluto “aggiustare” un altro procedimento penale aperto nei suoi confronti. Sconcerto a Macugnaga, piccolo centro sotto il versante est del Monte Rosa il cui territorio montano confina direttamente con quello di Alagna Valsesia, Carcoforo e Alto Sermenza.
Alessandro Bonacci è accusato dei reati di concorso in frode processuale e depistaggio, nonché falso materiale in atto pubblico commesso da pubblico ufficiale. L’ordinanza di custodia cautelare, con la concessione degli arresti domiciliari, è stata eseguita nella giornata di ieri, lunedì 5 maggio, dai i finanzieri della stazione di Soccorso alpino di Domodossola, con la collaborazione dei colleghi della Compagnia. Lo riportano i colleghi del Corriere di Novara.
Bonacci ha 84 anni ed è stato eletto sindaco nel 2021.
I fatti contestati
Il primo cittadino, con il concorso di altri dipendenti pubblici, avrebbe creato una falsa ordinanza sindacale contingibile urgente. Questo per giustificare davanti alla procura della Repubblica quanto da lui fatto nell’ambito di un altro procedimento penale che lo vede indagato per la violazione delle norme urbanistiche ed ambientali. L’indagine, in particolare, riguarda la realizzazione di un sentiero.
Nel corso delle indagini condotte dai militari del Sagf improvvisamente, dopo la notifica dell’avviso di conclusione delle indagini, appariva infatti un’ordinanza che sembrava giustificare l’operato del sindaco.
Un atto creato ad hoc
Il sospetto che quest’atto potesse essere stato creato ad hoc, in quanto sino a quel momento mai esternato, ha indotto il procuratore a disporre ulteriori accertamenti, delegandoli agli stessi finanzieri del Soccorso alpino. I quali, dopo una serie di perquisizioni e acquisizioni documentali ed informatiche, hanno acclarato l’effettivo tentativo da parte del sindaco di depistare e frodare il corso del procedimento penale.
Da qui l’ordinanza di arresto. Gli altri impiegati non sono stati raggiunti da provvedimenti.
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