CronacaFuori zona
Viveva in villa nel Novarese una truffatrice ricercata in tutta Europa: arrestata
Una 47enne danese è finita in manette a seguito di un mandato di cattura dalla Germania.
Viveva in villa nel Novarese una truffatrice ricercata in tutta Europa: arrestata. Una 47enne danese è finita in manette a seguito di un mandato di cattura dalla Germania.
Viveva in villa nel Novarese una truffatrice ricercata in tutta Europa: arrestata
Era ricercata dall’autorità giudiziaria tedesca per reati contro il patrimonio, con un danno complessivo stimato in 300 milioni di euro, ma viveva indisturbata in una villa di lusso dell’Alto Vergante, in provincia di Novara.
La donna, cittadina danese, è stata rintracciata e arrestata dagli agenti della polizia di Stato di Novara in esecuzione di un mandato di arresto europeo emesso dalla Germania. L’attività si inserisce in un’operazione di livello europeo, coordinata da Eurojust, con il supporto di Europol, del Desk italiano interforze presso l’agenzia Europol e del servizio di Cooperazione internazionale di polizia.
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C’erano 18 mandati di arresto
Grazie al coordinamento tra questi organismi e le autorità tedesche, che avevano emesso 18 mandati di arresto in tutta Europa eseguiti simultaneamente, nel pomeriggio di martedì 4 novembre la squadra mobile di Novara ha proceduto all’arresto di una 47enne domiciliata nel comune di Nebbiuno, destinataria di uno dei provvedimenti. Lo riporta il Corriere di Novara.
Stimate frodi per 300 milioni di euro
Secondo quanto emerso dalle indagini, la donna risulterebbe indagata quale membro di un’associazione criminale transnazionale dedita alla gestione di società e siti web fittizi, sostenuta da una complessa rete di filiali dislocate in diversi Paesi.
L’organizzazione, grazie a un’infrastruttura digitale sofisticata, avrebbe abusato dei dati delle carte di pagamento di ignari utenti, effettuando addebiti non autorizzati per importi rilevanti.
Le autorità tedesche hanno stimato un volume complessivo di frodi per 300 milioni di euro. L’arrestata è stata posta a disposizione dell’autorità giudiziaria italiana in attesa delle procedure di estradizione.
Foto d’archivio
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