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Tassi offerti dai conti deposito: quali sono?

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Conti deposito
Conti deposito (© Depositphotos)

In ambito finanziario, quando si parla di tasso d’interesse (meno comunemente, saggio d’interesse) si fa riferimento al valore, espresso in percentuale, degli interessi che vengono applicati ai finanziamenti e ai depositi.

Dal punto di vista di un cliente di un istituto bancario, gli interessi possono essere passivi oppure attivi.

Si parla di interessi passivi per riferirsi a quelli che il cliente deve sborsare su un finanziamento che la banca ha concesso (per esempio un prestito personale oppure un mutuo casa), mentre si indicano come interessi attivi quelli che la banca riconosce al cliente come remunerazione per dei depositi di denaro, come per esempio nel caso dei conti deposito. Dal momento che questi ultimi sono degli interessanti prodotti finanziari, analizziamone le principali caratteristiche, spiegando la differenza fra conti deposito non vincolati e conti deposito vincolati che di norma prevedono tassi di interessi diversi. Prima però una brevissima premessa sul tipo di tasso applicato.

Conti deposito: il tasso è fisso o variabile?

È piuttosto comune sentir parlare di tasso fisso e tasso variabile, soprattutto nell’ambito dei mutui. Per quanto riguarda i conti deposito, invece, il tasso di interesse è sempre fisso. Questo comporta  che il tasso stabilito sul contratto non sarà mai modificato fino alla scadenza del contratto stesso. Esso non è cioè influenzato dalle oscillazioni del mercato del denaro, ovvero da rialzi o ribassi.

Conti deposito: la differenza fra conti liberi e conti vincolati

La suddivisione principale tra conti deposito è quella tra conti non vincolati e conti vincolati. Le differenze fra queste due tipologie di conto sono sostanziali ed è quindi importante conoscerle nel momento in cui ci si trova a dover effettuare una scelta tra gli uni o gli altri.

Il conto deposito non vincolato (altrimenti noto come libero) è così denominato perché il cliente può movimentare le somme in esso depositate a proprio piacimento. Ha quindi la possibilità di effettuare prelievi di somme senza che ciò comporti una penale o una penalizzazione sul tasso di interesse concordato. Questa libertà di movimentazione però comporta una lieve riduzione del tasso di interesse garantito rispetto a quello previsto per un conto deposito vincolato.

Il conto deposito vincolato offre un tasso di interesse più elevato rispetto a quello previsto per il conto deposito non vincolato, ma rispetto a quest’ultimo perde in flessibilità. Il contratto infatti prevede per questo tipo di prodotto un vincolo temporale sulle somme depositate. Sostanzialmente il cliente non ha la libertà di movimentare le somme a suo piacimento, ma potrà farlo soltanto una volta terminato il vincolo la cui durata può andare da pochi mesi ad alcuni anni.

In estrema sintesi:

  • conto deposito non vincolato: libertà di movimentazione delle somme, tasso di interesse attivo inferiore;
  • conto deposito vincolato: libertà di movimentazione assente, tasso di interesse attivo più elevato.

Conti deposito: quale scegliere?

Non c’è una risposta giusta in assoluto a questa domanda. Ognuno deve valutare con attenzione la propria situazione personale. Se si è ragionevolmente sicuri di non aver bisogno di una certa somma di denaro per un determinato periodo di tempo, si può valutare la possibilità di scegliere un conto deposito vincolato (che garantisce un tasso di interesse attivo più alto), mentre, in caso contrario, la scelta più opportuna è il conto deposito non vincolato che comunque garantisce una certa remunerazione.

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