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Politica

Gattinara, saranno le prime elezioni dal 1992 senza Mario Mantovani

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L’ex sindaco fuori dai giochi. «Il ricordo più toccante? La visita dei figli degli emigranti americani»

Cinque anni da assessore all’ambiente con il sindaco Ezio Fiorucci, nove da primo cittadino (per due mandati), altri cinque da assessore con Carlo Riva Vercellotti, altrettanti in minoranza e 66 anni compiuti l’altro sabato. Dopo 24 anni in consiglio comunale a Gattinara, Mario Mantovani, professore di musica, questa volta ha deciso di lasciare.

Mantovani, perché ha deciso di dire basta?
Dopo tutti questi anni penso e spero di aver dato qualcosa a Gattinara. L’impegno che richiede l’amministrazione comunale è notevole e adesso voglio seguire i miei genitori, che ormai hanno superato la soglia dei 90 anni. E’ giusto che ci siano altri; io penso di aver fatto qualcosa per la città.
Di quello che ha fatto cosa la rende più orgoglioso?
Penso che la vicenda Lavazza sia il maggior risultato. Quando sono diventato sindaco c’era la Mokapack con 80 dipendenti; alla fine dei miei mandati c’era la Lavazza con oltre 400 lavoratori. Il rapporto continuo con la direzione ha aiutato molto. Poi l’istituto alberghiero, che significa altri 100 posti di lavoro. Certo, erano altri tempi; alcune cose sono andate bene per fattori che magari ora non ci sono più. Ricordo con piacere anche la collaborazione per mettere a norma l’auditorium Lux e la casa di riposo Patriarca.
Sul piano umano, invece?
Abbiamo fatto tante manifestazioni, ma la più toccante è quando nel 2005 sono arrivati gli americani, figli e nipoti di quei gattinaresi che erano emigrati negli Usa 100 anni prima, dopo il tempestone. Grazie a Edward Piana ed Elda e George Berteletti.
Ha qualche rimpianto?
Sono rimasto amareggiato sulla vicenda del tubo del Sesia, per tutta la farsa che si è creata. Ma non voglio più pensarci, è stato deludente.
Anche sull’area industriale le critiche non sono mancate.
L’area industriale è una ricchezza per Gattinara, non è un debito. I soldi prestati dalla Regione vanno restituiti man mano che si vendono i terreni e se arriverà la Pedemontana il Pip diventerà strategico.
Cosa consiglia al nuovo sindaco, chiunque sarà?
Gli faccio tanti auguri. Gli impegni aumentano sempre e il lavoro è ben oltre quello che si possa pensare. Si lavorerà bene solo se il gruppo è unito. Il mio era abbastanza coeso, abbiamo lavorato bene per quello e con poca politica. Il nuovo sindaco pensi al bene di Gattinara ma ricordi che siamo in un contesto provinciale, regionale e nazionale. Deve avere una visione globale; la prossima sarà un’amministrazione ricca, perché stanno scadendo 300 mila euro di mutui. Bisognerebbe ridurre le tasse e pensare al controllo anche extra urbano del territorio, come i boschi.
Qualche sassolino nella scarpa?
Il Governo ha abbandonato gli italiani e siamo in un periodo di contraddizioni. Sembra tutto illogico e questo si ripercuote anche sugli amministratori locali. A mio avviso i problemi maggiori sono magistratura, sindacati e politici sovente impreparati.

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