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Valdilana fusione al buio: ecco chi dice no

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Nella foto Lidia Villanova con Gianluca Buonanno il giorno che l’eurodeputato salì a Trivero per incontrare la lista di centrodestra in corsa alle elezioni amministrative del 2016

 

Valdilana fusione al buio: Lidia Villanova del gruppo di opposizione “Progetto per Trivero” è l’unico consigliere che in paese ha sostenuto esplicitamente la contrarietà al progetto

Valdilana fusione, c’è una voce contraria

Lidia Villanova del gruppo di opposizione “Progetto per Trivero” è l’unico consigliere che in paese ha sostenuto la propria contrarietà al progetto “Valdilana”, il nuovo Comune che metterà insieme Trivero, Mosso, Soprana e Valle Mosso per un totale di 11mila abitanti. Villanova va al sodo. «Leggendo i giornali, guardando i volantini e sentendo in consiglio quanto riferito non ho ancora visto un progetto chiaro – spiega -. Credo che alla gente interessino le cose pratiche, per esempio la questione dei documenti di identità e di tutti gli atti ufficiali. Non solo: finora ancora non sentito nessuno dei quattro sindaci parlare di imposte», un aspetto decisamente non secondario.

Ma sul piatto ci sono 1,7 milioni di euro per dieci anni al nuovo Comune

«Ottima cosa – replica Villanova -, ma come verranno gestiti? E soprattutto in che modo verranno distribuiti. Ho sentito dire in consiglio che sarà la prossima amministrazione comunale a doverci pensare, ma come? Arrivano 1,7 milioni di euro all’anno e non si dà neppure un indirizzo su come gestirli? Criticità ce ne sono tante: le strade da rifare, le fognature, migliorare i servizi, ma anche abbassare le tasse. Quando Mosso Santa Maria e Pistolesa firmarono la fusione, anche i residenti ottennero diverse agevolazioni».

Un incontro pubblico

Villanova ha intenzione di organizzare un incontro informativo per sostenere le ragioni del “no” alla fusione. «La questione di fondo – conclude – è che questa fusione arriva già bella pronta. Tutti hanno una gran fretta di concludere. Credo che il progetto non sia la strada da percorrere. Trivero va a perdere la sua identità, siamo un paese che ha dato i natali a importanti realtà tessili e siamo conosciuti in tutto il mondo per le nostre aziende. Andiamo a cancellare secoli di storia».

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