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A Vintebbio il Cordar risolve il problema dell’acqua non potabile

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fusione in vista

Non è più necessario bollire l’acqua per almeno venti minuti prima di consumarla

Vintebbio torna ad usare normalmente l’acqua.  Nei giorni scorsi con una ordinanza il Comune aveva vietato ai residenti nella frazione serravallese di bere l’acqua senza averla fatta bollire almeno 20 minuti. Alcuni addetti dell’Asl di Vercelli a fine giugno avevano eseguito un prelievo dalla fontana presente nel parco giochi di Vintebbio. I risultati delle analisi avevano messo in luce valori che non corrispondevano a quanto previsto per il consumo umano. Dopo i controlli e le comunicazioni fatte in municipio era dunque scattata l’ordinanza che regolamentava il nuovo consumo dell’acqua per gli abitanti della località serravallese, mentre il Cordar provvedeva a fare gli interventi necessari. Da qualche giorno l’“allarme acqua” è rientrato. «La prassi è la seguente: dopo il prelievo da parte dell’Asl e le eventuali criticità messe in luce dai controlli, il Cordar è chiamato a risolvere le problematiche – spiega il presidente Paolo Croso -. Nel caso specfico di Vintebbio gli incaricati hanno provveduto a mettere del cloro nel sistema idrico per rendere sicuro il consumo da parte dei cittadini. L’Asl recentemente ha fatto un ulteriore prelievo constatando che i valori erano tornati a posto. Rassicuriamo quindi tutti: la situazione è tornata alla normalità da venerdì».

Ciò che aveva preoccupato gli abitanti era il tempo di ebollizione stabilito dal documento comunale. «I 20 minuti previsti e riportati nell’ordinanza sono quelli comuni – puntualizza il presidente del Cordar – . Con questa tempistica si è certi che tutti gli eventuali batteri presenti nell’acqua vengano eliminati. Vorrei precisare che a Vintebbio non si è verificato un inquinamento chimico, probabilmente, come mettono in luce i tecnici, la problematica è stata data dal punto di prelievo: si tratta di una fontanella vecchia che non viene tra l’altro particolarmente utilizzata».

Prossimamente sono in programma dei cambiamenti per quanto riguarda il punto di prelievo. «Vista la situazione – conclude Croso – probabilmente chiederemo di individuare un altro punto per i controlli da parte dell’Asl».

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