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Diga di Masserano, smantellati gli accampamenti dei pescatori di frodo

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Dopo tanto sporco e disordine finalmente un po’ di pulizie e regole

La diga di Masserano torna ad essere meta degli amanti della natura e dei pescatori.

Fino a pochi mesi fa era facile imbattersi in accampamenti abusivi, rifiuti di ogni genere, per non parlare poi delle tecniche di pesca non autorizzate. Il grande attaccamento di Andrea Cerreia Varale a questo bacino biellese lo ha spinto a partecipare al bando per la gestione della pesca indetto dal Consorzio di Bonifica della baraggia Biellese e Vercellese, concessionario delle acque del bacino.

I lavori di ripristino sono partiti nei giorni scorsi. «Abbiamo ripulito tutto – spiega- e vogliamo realizzare 38 postazioni che saranno messe a disposizione dei pescatori». Insomma dopo tanto sporco e disordine finalmente un po’ di pulizie e regole. «La voce si sta spargendo – sottolinea – e i pescatori stanno salendo in diga. Lo spettacolo che trovano è ben diverso rispetto a quello che trovavano fino a qualche mese fa. Sono stati tolti gli accampamenti, abbiamo raccolto chili e chili di rifiuti».

Cerreia Varale con la sua azienda ha iniziato quindi a prendersi cura delle sponde della diga, il progetto però è ampio. «Si sta iniziando con il carpfishing – prosegue -. Poi una volta che sarà conclusa la fase burocratica procederemo anche ad avviare altri progetti. L’idea è di costruire un bel gruppo o addirittura una società di pesca per poter promuovere attività parallele».

E i controlli non mancheranno. «La presenza del personale non permetterà di tenere comportamenti irregolari – conclude -. Vogliamo proporre un modello da esportare in altre realtà, ma far passare il messaggio che il territorio è di tutti».