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Discarica di Ghemme, la protesta dei sindaci: «Non devono pagare i cittadini»

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La discarica di Ghemme fa litigare consorzio rifiuti, Comuni e Provincia di Novara

 Sindaci novaresi sul piede di guerra per la discarica di Ghemme.

La questione che sta facendo infervorare gli animi degli amministratori ruota intorno alla chiusura dell’impianto, per la quale servono dagli otto ai nove milioni.

Il consorzio Medio Novarese, che ha ereditato la gestione del sito dopo l’estromissione della ditta Daneco, dice non avere questa cifra. Per le operazioni di manutenzione ordinaria, rese difficoltose dalla mancanza di energia elettrica, gas e acqua, è disponibile soltanto il milione e 100mila euro della fidejussione che era stata presentata dal gestore. 

Mentre il tempo passa il percolato sale a livello preoccupante e oltre al pericolo ambientale il timore è che i cittadini dei 51 Comuni aderenti al consorzio si vedano aumentare la tassa rifiuti per poter far fronte all’emergenza.

Per evitare quest’ultima situazione alcuni sindaci, capeggiati da Alberto Gusmeroli di Arona, Elis Piaterra di Nebbiuno ed Ennio Prolo di Fara, nei giorni scorsi hanno lanciato un appello per la chiusura della discarica, in cui si chiede l’intervento della Provincia e della Regione, affinché non si facciano ricadere sui cittadini i costi e per segnalare il problema ambientale.

All’appello hanno aderito già 26 Comuni. «Abbiamo richiesto – si legge in un comunicato congiunto dei tre primi cittadini – un incontro con l’assessore regionale all’Ambiente Alberto Valmaggia e il vice presidente Aldo Reschigna, che si sono dichiarati assolutamente disponibili». 

Contro l’iniziativa dei sindaci si è scagliata la Provincia di Novara, che a sua volta scarica tutte le responsabilità sul consorzio e sul suo presidente Enrico Fasoli.

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