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Piode, a 102 anni ”Pinotu” vuole vivere in alpeggio

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L’alpino Giuseppe Ferraris, detto Pinotu, ha scelto di passare la vecchiaia in località Montata sopra l’abitato di Piode

La strada per arrivare in frazione Montata di Piode è ripida, dissestata e un po’ lontana dalla gente. Assomiglia alla vita di Giuseppe Ferraris, 102 anni, l’uomo tra i più anziani della Valsesia e tra gli alpini più “esperti” d’Italia, che ha scelto questo tranquillo alpeggio sopra l’abitato di Piode per trascorrere in serenità la lunga vecchiaia.

Ancora in buona salute nonostante l’età, ricorda commosso la sua vita, scritta in un diario in occasione dei 98 anni, nel 2013. «Era il 1940 quando mi imbarcai per il Montenegro – racconta – mentre la nave attraversava l’Adriatico ci fu una forte tempesta, tanto che rischiavamo di affondare. Quando uscii sul ponte vidi un giovane sacerdote. Gli chiesi: “Torneremo mai a casa?” Rispose: “Sarà quello che il Signore vorrà”». Quel sacerdote era don Secondo Pollo, che morirà un anno dopo nei Balcani, colpito da una raffica di mitragliatrice dopo aver salvato la vita a un soldato ferito. Nel 2000 Giovanni Paolo II lo proclamò beato, il primo alpino della storia a ottenere fama di santità. «Quando andammo a recuperare il suo corpo per riportarlo in Italia – ricorda Pinotto, come viene affettuosamente chiamato dai suoi compaesani – sopra la tomba era cresciuto un giglio bianco». L’esperienza della guerra segna in modo indelebile la sua vita. «Per fortuna non mi trovai mai a dover sparare un colpo – prosegue, – perché non volli mai uccidere i nemici che scappavano».

Malato di depressione, torna a Piode nel 1942 e guarisce solo dopo aver sognato la sorella Maria, mancata mentre durante gli anni al fronte. Due anni dopo, è il matrimonio a restituire serenità. Dopo un primo periodo a Quare, si trasferisce con la moglie Elvira Negra in frazione Montata, dove vive ancora oggi assistito dalle figlie.

A Piode conduce un’esistenza serena, continuando a esercitare il mestiere di falegname fino all’età di 95 anni. «Nel 2000, dopo 55 anni di matrimonio, venne a mancare mia moglie – conclude – mi parve di non poter sopravvivere, ma i miei famigliari mi diedero la forza per continuare il cammino». Oggi Pinotto è ancora un alpino, sezione di Campertogno, è nonno di quattro nipoti e bisnonno di Marco da circa tre anni. A fine anno, lo diventerà per la seconda volta.

 

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