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Romagnano, biblioteca chiusa: non è a norma

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Intanto si pensa al prestito a domicilio, che consentirebbe di continuare a fornire il servizio ai cittadini

Biblioteca chiusa a Romagnano: la struttura non è accessibile ai lettori dagli inizi di luglio e la sua riapertura, comunque non prima di dicembre, non è così scontata. Il provvedimento è stato preso dal sindaco Cristina Baraggioni, in seguito alla sospensione del Cpi, il certificato di prevenzione incendi, da parte dei vigili del fuoco.
Il tutto era partito con una segnalazione, oggetto anche di una delibera, da parte del consigliere della Lega nord, Silvio Landolfa. Nella segnalazione, finita in procura, il consigliere metteva in evidenza alcune criticità della struttura che ospita la biblioteca. Alla fine di giugno è seguito il sopralluogo dei vigili del fuoco, che hanno riscontrato ulteriori difformità rispetto a quanto messo in evidenza. Da qui la decisione del sindaco di chiudere la struttura. «E’ stata una doccia fredda – commenta Baraggioni -, la biblioteca di Romagnano, con 21mila volumi, è uno dei fiori all’occhiello della zona. Tuttavia senza Cpi non si è potuto fare altro che chiuderla».
Il progetto di rifacimento della struttura risale al 2003, mentre i lavori erano terminati dieci anni fa, nel 2007. Da allora la biblioteca ha funzionato regolarmente, ospitando anche iniziative soprattutto rivolte ai più piccoli. «Ci hanno dato 45 giorni per mettere a norma lo stabile – prosegue Baraggioni -, un termine che, per la complessità dei lavori, è assolutamente inadeguato. Così abbiamo chiesto una proroga di 180 giorni. Se accordata, avremmo tempo fino a dicembre». Se venisse negata, per labiblioteca i termini di riapertura si fanno quantomeno fumosi.
E poi c’è il problema di reperire i fondi necessari per effettuare i lavori, circa 150 mila euro. «Dobbiamo capire se è meglio accendere un mutuo oppure partecipare ad un bando, con la speranza di vincerlo». Intanto i romagnanesi sono senza un servizio importante, mentre il personale è stato spostato negli uffici amministrativi. «La biblioteca è frequentata da numerosi utenti», dice il sindaco, che lancia anche un’idea. «Non abbiamo in paese altri locali idonei. Stavamo pensando però, se fattibile, ad una soluzione di prestito a domicilio, un servizio che, se funziona, potrebbe restare anche dopo la riapertura dellabiblioteca. Si darebbe così la possibilità di consultare l’elenco dei volumi e di ordinarli on line, mentre il ritiro verrebbe effettuato in municipio».

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