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Romagnano, tre nuovi ”acquisti” tra i volontari dell’Avis

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I candidati potranno sottoporsi al loro primo prelievo nel prossimo appuntamento della sezione, nel mese di ottobre

Nuovi volontari adll’Avis di Romagnano. In questo periodo, la donazione è particolarmente importante: «In estate si registra una cronica carenza di sangue – spiega il presidente del sodalizio romagnanese Roberto Pagani – alcune regioni sono in emergenza. Per questo si fa appello ai donatori abituali, affinché donino prima delle vacanze, ma si cerca anche di trovare nuovi donatori. Questo è importante perché non è possibile donare immediatamente, ma occorre una preselezione per accertare che la persona sia idonea a farlo. Nei casi di catastrofe, per esempio, donano moltissime persone, ma il sangue non può essere utilizzato immediatamente, poiché deve essere analizzato. Per questo è opportuno essere pronti in precedenza, in modo da avere una serie di donatori abituali e riconosciuti che possano garantire sempre una certa scorta di sangue».

L’ultima donazione a Romagnano si è tenuta il 9 luglio: un appuntamento decisamente positivo, con 34 sacche di sangue intero donate. Si sono presentati inoltre tre nuovi candidati donatori, che sono risultati idonei e da ottobre potranno iniziare a donare. La prossima donazione è fissata all’8 ottobre. In tutto, sono una settantina circa i soci del sodalizio, che riescono a donare complessivamente circa 120 o 130 sacche ogni anno. In alternativa o in aggiunta alla donazione di sangue intero, potrebbe essere possibile donare piastrine o plasma nei centro di Novara o Borgomanero: si tratta di donazioni che richiedono più tempo, ma in certi casi potrebbero essere adatte anche a chi risulta non idoneo alla donazione di sangue intero.

Soprattutto sul web, purtroppo, continuano a circolare alcune “bufale” sulla donazione di sangue. Occorre quindi precisare che donare il sangue, per una persona sana, non crea assolutamente alcun danno alla salute, ma al contrario permette di mantenersi sotto controllo grazie agli esami a intervalli regolari. È lo stesso staff medico a sconsigliare la donazione nel caso le condizioni di salute del donatore non siano idonee. «Talvolta le persone che si avvicinano alla donazione possono avere qualche timore di ciò che può accadere donando il sangue – spiega Gianluigi Balletta, medico e membro Avis di Novara – 450 millilitri di sangue possono sembrare tanti, ma in una persona di peso superiore ai 50 chilogrammi rappresentano meno di un decimo del volume corporeo. Sul versante scientifico, non c’è alcuna ragione di temere». La donazione, inoltre, è regolamentata in modo molto precisa dalla legge ed è legata al Sistema Sanitario Nazionale, con parametri e requisiti stabiliti allo stesso modo in tutta Italia. «Il Piemonte è una regione piuttosto produttiva come donazioni – prosegue il medico – e in determinati periodi dell’anno riusciamo a rifornire anche altre Regioni che presentano esigenze particolari. Nella nostra zona, il sangue viene usato soprattutto all’ospedale Maggiore di Novara. Il fabbisogno del 2016 è stato di 15mila sacche: al momento riusciamo a garantirci l’autosufficienza grazie a un sistema di compensazione regionale».

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