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Sì al Comune unico, ma a Cellio sono andati a votare in pochi

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L’affluenza a Cellio rimasta sotto il cinquanta per cento

Fusione tra Cellio e Breia? I cittadini dicono “Sì” ma in uno dei due Comuni scarsa partecipazione al voto. Nei giorni scorsi si è teneto il referendum per l’unione tra le due realtà. 

A Cellio si sono recati alle urne 365 residenti dei 751 aventi diritto al voto, pari a quasi il 49%. A Breia dei 156 elettori hanno votato 116 abitanti pari al 75%. Schiacciante il successo dei favorevoli alla fusione: a Cellio i “si” sono stati 347 contro i 17 “no” (una scheda nulla), a Breia 103 contro 12 (una scheda nulla).

Un risultato quello ottenuto che incoraggia a pensare alla fusione dei due paesi: «Sono soddisfatto dell’esito perché è stata la dimostrazione che gli abitanti hanno dato fiducia a quanto abbiamo sostenuto – commenta Daniele Todaro, sindaco di Breia -, e che sono consapevoli delle potenzialità che potrebbe avere un Comune unico. Questo risultato mi conforta perché se nascesse il nuovoComune sarebbe voluto praticamente da tutti e non soltanto da noi amministratori».

Soddisfatto, ma sino a un certo punto, il collega primo cittadino di Cellio: «Il risultato non può che essere condiviso, contavo che vincesse il “si”, però sono in parte deluso dalla scarsa partecipazione al voto – osserva Martino Valmacco -. Speravo che il numero dei votanti sarebbe stato ben superiore. Mi aspettavo una maggiore affluenza da parte dei giovani, che avrebbero dovuto votare perché in fondo si tratta del loro futuro, invece sono stati davvero pochi i celliesi al di sotto dei quarant’anni a votare».

Sebbene il referendum consultivo abbia espresso una chiara indicazione, per poter parlare di un Comune unico (il nome sarebbe Cellio con Breia) bisogna ancora attendere: «Sarebbe stato meglio se l’iter si fosse potuto concludere con il voto di domenica – è il rammarico di Todaro -, invece non è così. Ora dobbiamo attendere di conoscere il parere della Regione, se sarà positivo allora emanerà un decreto a testimonianza della nascita del nuovo Comune. Sinceramente non credo ci siano motivazioni per cui dalla Regione debba arrivare un rifiuto, ma attendiamo il giudizio».

Anche il sindaco di Cellio non si sbilancia: «La netta affermazione dei voti positivi all’unione dovrebbe aver convinto la Regione – sostiene Valmacco -, ma ho il timore che possa venire considerata la bassa percentuale di votanti».

Se la Regione accoglierà la richiesta di fusione, nei giorni successivi all’ufficializzazione i due Comuni si scioglieranno: sarà designato un commissario che amministrerà fino alle successive elezioni indette per eleggere il nuovo consiglio di “Cellio con Breia”. Se tutto andrà per il verso giusto, è probabile che il voto sarà in primavera. Già deciso che gli uffici comunali saranno aCellio mentre a Breia resterebbero uno sportello municipale per agevolare i residenti che hanno difficoltà a spostarsi.

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