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Trivero: sull’ex Alberghiero le idee ci sono, i soldi non si sa

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Tre le idee c’è quella di aprire l’università della montagna lanciata dal DocBi, ma l’Uncem spinge invece per un corso di panificatori

Una università della montagna, o una scuola di arte bianca oppure un laboratorio di miele: le idee per dare un futuro all’ex scuola alberghiera di Caulera non mancano, ma solo dopo gli incontri di settembre il Comune prenderà la decisione. Anche perchè prima va affrontata la questione manutenzione, visto che lo stabile necessita di un intervento di messa in sicurezza generale, tutt’altro che a buon mercato. Lo stesso sindaco Mario Carli ha sottolineato in diverse occasioni che «le idee non mancano, ma bisogna capire anche chi è disposto a investire». E poi c’è la questione da risolvere sui conti da sistemare tra Trivero e la Provincia di Biella che in tutti questi anni ha usufruito dello stabile. Di certo, sarà la prima volta che a settembre l’istituto non riaprirà i battenti. A Mosso tutto è pronto per far funzionare aule e laboratori al “Motta”. In previsione della prima campanella, che nelle scuole biellesi suonerà l’11 settembre, il trasferimento del materiale scolastico, comprendente tra gli altri lavagne, cattedre, banchi e armadi è già stato ultimato. «A Mosso è tutto pronto, ora non resta che arredare i nuovi laboratori – conferma il presidente della Provincia Emanuele Ramella Pralungo –. A tal proposito, proprio nei giorni scorsi, l’amministrazione provinciale ha assegnato la relativa gara d’appalto ad un’impresa che dovrà occuparsi della fornitura degli spazi appena costruiti, con cucine, stoviglie e tutto il necessario».

Ancora incerta invece la sorte dell’edificio di località Caulera, che per anni ha ospitato l’Istituto alberghiero. Per il restyling generale servono almeno 535mila euro. Si parla di lavori di impermeabilizzazione, una revisione del sistema di raccolta acqua; occorre poi il risanamento di solai e murature, la messa in sicurezza di cornicioni e facciate, la sistemazione dell’impianto di riscaldamento e di quello elettrico. Tutti lavori che se fossero stati programmati nel tempo avrebbero di certo permesso di avere un edificio più funzionale evitando magari un trasferimento della scuola. Proprio per questo Trivero ha chiesto anche alla Provincia di Biella un aiuto, ma finora non si è arrivati ancora a un accordo. «L’edificio è di proprietà comunale e la decisione ultima è nelle mani del sindaco Mario Carli – conclude Emanuele Ramella Pralungo – La Provincia offrirà il proprio aiuto qualora si decida di dare in locazione la struttura. Per il momento sono arrivate una decina di proposte al Comune, tra start-up ed insediamenti di aziende, ma la destinazione finale del complesso, ripeto, verrà determinata dal primo cittadino». Tre le idee, come detto, c’è quella di aprire l’università della montagna lanciata dal DocBi, ma l’Uncem spinge invece per un corso di panificatori.

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