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Varallo ha presentato i due Marcantonio: quello del murales e quello vero
Mancini da oltre un decennio fa parte del Comitato carnevale cittadino: nelle ultime edizioni era il Gran ciambellano
Simone Mancini sarà il nuovo Marcantonio. Pochi giorni fa, nella cornice della sala comunale di Villa Durio, durante la costituzione del Comitato che organizzerà la kermesse cittadina del prossimo anno, è stata così svelata l’identità del nuovo re del carnevale varallese.
Mancini, 33 anni, impiegato nell’ufficio comunicazione di una grande azienda tessile valsesiana, oltre ad essere componente attivo del Comitato da più di undici anni, dove nel corso di quest’ultimi ha ricoperto le vesti per il gruppo mascherato di “Gran Ciambellano” dal 2012 al 2015 e il ruolo di vice presidente lo scorso anno, è inoltre persona attiva nella realtà associative della Pro locoVarallo. «Sarà per me un grande piacere e un onore mettere il mio volto come rappresentante del Carnevale diVarallo – queste le sue prime parole di benvenuto -. Senza dubbio posso dire che questa sia una delle mie più grandi passioni. Cercherò di rendere orgogliosi i ragazzi e tutte le persone che credono e dedicano il loro tempo a questa nostra preziosa tradizione».
Presente all’incontro l’amministrazione comunale con il sindaco Eraldo Botta e, come simbolo di vicinanza tra carnevali, ospite a sorpresa Carlo Minoli, Peru di Borgosesia. Dopo il saluto al Marcantonio uscente Gianluca Zandotti e conclusa l’analisi del bilancio della scorsa edizione chiuso però in negativo, il presidente Simone Berardi ha presentato il nuovo direttivo: due le cariche assegnate a vice presidente Christian Pianori eFulvio Quazzola, segretario Andrea Gilardi, nuovo tesoriere Martina Paglino e riconfermato presidente della paniccia Luciano Gatti.
L’intero programma della kermesse varallese che quest’anno durerà solo quattro settimane, vedrà il nuovo palinsesto 2018 con le manifestazioni più classiche e tradizionali. «Questo il mio in bocca al lupo al nuovoMarcantonio – le parole di augurio del primo cittadino Botta -. Avrete il nostro supporto e pieno sostegno per le iniziative, perché tutti voi rappresentate una delle tradizioni più importanti del nostro territorio. Portare un sorriso, è questo lo spirito di un carnevale che si muove verso la gente. A te Simone gli auguri per questa speciale avventura che farai sicuramente con il cuore».
Sabato mattina, ai piedi del grande murales di via Fiume dedicato al re del carnevale, il nuovo Marcantonio si è così ufficialmente presentato ai cittadini. L’inaugurazione della quarta opera del progetto Waral ha visto la presenza dello stesso ideatore Alessandro Dealberto, assessore alla cultura del Comune di Varallo, unitamente a Giovanni Magnoli direttore artistico, all’artista diretto Fabrizio Sarti “Seacreative”, all’amministrazione comunale con in testa il sindaco Botta che, ha inoltre svelato una grande novità: la cittadina ai piedi del Sacro Monte riceverà infatti dal Senato della Repubblica un premio per i “Cento borghi d’Italia”, annoverata tra i 10 più belli. Nelle prossime settimane, su un’altra facciata delle palazzine di via Fiume, inizierà il nuovo murales in onore della regina del carnevale di Varallo, la Cecca.
All’evento non è mancata la Confraternita deiMarcantonio con tutti i principali interpreti che negli anni hanno rappresentato la maschera maschile. Cultore della poesia dialettale Adolfo Pascariello, che ha impersonato la maschera di Marcantonio Carlavèe dal 1996 per tre anni conseguitivi e da più di vent’anni inoltre autore della “Canzone della Giobbiaccia”, ha così esposto ai presenti, il tutto in dialetto, la chiave di lettura dell’opera: «La parte più importante di Marcantonio è il suo cuore che racchiude e custodisce il sorriso della sua Cecca, la felicità dei bambini, il fumo della paniccia e la nostra gente. I baffi, rappresentati dall’artista, se rivolti all’insù saranno il simbolo di un carnevale in buona salute e speranza che la gente di Varallo ha ancora voglia di sognare grazie a questa tradizione che porta sorriso, abbondanza e armonia».
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