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Varallo, il Comune intitola una piazza al partigiano ”Pedar”

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E’ stato il comandante della 84ª brigata “Strisciante Musati” e, dopo la Liberazione, primo sindaco di Varallo

Una piazza in ricordo di Pietro Rastelli “Pedar”, comandante della 84ª brigata “Strisciante Musati” e, dopo la Liberazione, primo sindaco di Varallo. L’area individuata è la piazzetta in via Vietti sulla quale si affaccia la sede dell’Anpi Varallo-Alta Valsesia. L’iniziativa comunale arriva dopo la richiesta che aveva formulato lo stesso Anpi di dedicare un’area pubblica a questo importante personaggio della storia varallese. «Come già annunciato in campagna elettorale dedicheremo con piacere quest’area a Rastelli – dice il vice sindaco Pietro Bondetti – non ci resta che concordare con la famiglia e l’Anpi la data della cerimonia».

Intanto sabato si è svolta la quarta camminata partigiana organizzata dalla sezione Anpi. Il gruppo, accompagnato dal partigiano Giulio Quazzola e dal professor Luca Perrone, è partito dalla stazione di Varallo, per un viaggio nel tempo che lo ha riportato in quel 2 dicembre ‘43, giorno nel quale un manipolo di partigiani, guidati da Cino Moscatelli, armati con poche armi recuperate, ha portato la prima azione della Resistenza nella città di Varallo. Insieme si sono seguiti gli scontri di quella giornata. Passati dalla sede del Comune, dove è esposta la lapide del podestà Giuseppe Osella, fucilato dai fascisti a Borgosesia nel dicembre ‘43, si è raggiunta piazza Vittorio, dove ci sono stati i primi spari. Da lì, dopo un passaggio dalla sede dell’Anpi e proseguendo lungo la via principale, il gruppo è giunto in biblioteca, che a quei tempi era la sede del Comune, luogo dove ci fu una vera e propria battaglia, e dove il caso ha voluto che s’incontrasse un testimone di quel giorno. Passando dalle scuole elementari, a quei tempi caserma fascista, si è passati dalla lapide di Attilio Musati, partigiano di Varallo. La gita si è conclusa al Sacro Monte, dove il gruppo ha consumato il pranzo al sacco.

«Attraverso il racconto degli episodi accaduti durante il combattimento del 2 dicembre ‘43 – racconta la sezione – si è narrata anche la storia quotidiana di un paese e la sua gente, all’inizio di quel lungo e lacerante percorso della lotta di Resistenza che ha segnato profondamente il volto e l’anima della comunità varallina. Abbiamo approfittato anche per un incontro con la cultura, nella chiesa di Santa Maria delle Grazie, col bellissimo affresco della parete gaudenziana, e al Sacro Monte, simboli dell’arte di Varallo. Un ringraziamento a tutti i partecipanti che hanno permesso la buona riuscita della giornata».

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