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Allarme medici in Valsessera, i sindaci chiedono garanzie

Tre professionisti in pensione, seimila pazienti da collocare. E i progetti che erano stati concordati non sono ancora partiti.

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Allarme medici in Valsessera, i sindaci chiedono garanzie. Tre professionisti in pensione, seimila pazienti da collocare. E i progetti che erano stati concordati non sono ancora partiti.

Allarme medici in Valsessera, i sindaci chiedono garanzie

«Pochi sono incentivati a fare i medici di base. Per di più i progetti per aiutare i dottori non vengono neppure utilizzati. Tra qualche mese ci troveremo con tre medici in meno e 6000 pazienti a spasso…». Dopo l’allarme lanciato dall’ex sindaco di Guardabosone Claudio Zaninetti, gli amministratori della valle sono preoccupati.

Il sindaco di Crevacuore

«Il nostro Comune e i territori limitrofi rimarranno senza medico – osserva il sindaco di Crevacuore Corrado Garlanda, della lista civica “una finestra sul futuro” -. Ci muoveremo compatti come sindaci per chiedere garanzie all’Asl Vercelli. Le scelte che si stanno facendo non le sto capendo».

«Si sta depotenziando l’ospedale di Borgosesia: abbiamo un pronto soccorso senza cardiologo, servizi anche pronti a partire che non vengono utilizzati perché non ci sono medici o devono salire da Vercelli. Senza parlare dei medici di pronto soccorso a gettone che in una settimana prendono quanto prende un dottore normale».

«Stiamo pagando a caro prezzo scelte fatte nel passato come quello di tenere a numero chiuso medicina. Ma in qualche modo bisogna uscirne. Non possono rimetterci i pazienti».

Il sindaco di Coggiola

A Coggiola è invece il sindaco Paolo Setti ad essersi interessato alla questione sanitaria. «Per prima cosa ho cercato di far finanziare il nostro ambulatorio e farlo diventare casa della salute per tutta la Valsessera, purtroppo siamo stati i primi tra gli esclusi – spiega -. Sui medici di base c’è da dire che abbiamo fatto di tutto per rendere appetibile la struttura. Il problema di fondo sono le scelte fatte nel corso degli anni che hanno ricadute sull’oggi».

«Nessuno è incentivato a fare il medico di base: ogni medico ha 2000 pazienti, hanno un lavoro burocratico che porta via ore di lavoro. Per di più le nostre strutture sanitarie  periferiche come l’ospedale di Borgosesia vengono depauperate degli specialisti e attività, a favore dei macro centri come Vercelli. Compito nostro è farci sentire con l’Asl a cui abbiamo dato anche parecchi input».

Progetti non ancora partiti

E Setti ricorda anche come alcuni progetti non siano partiti: «Lo sportello socio-amministrativo che aiuterebbe i medici con personale formato non è mai stato aperto dall’Asl, questo dopo aver formato nostro personale. Tanti i punti che sono rimasti inevasi».

E ricorda: «Per il 2025 si parla di un riordino dei medici e  di dare la possibilità di portare i medici nella casa della salute. Coggiola è pronta ad accoglierli. Non dimentichiamo che ci siamo impegnati anche con Igea per portare nel nostro poliambulatorio specialisti che, quasi gratuitamente, effettuano visite. E le amministrazioni stanno facendo di tutto per mantenere viva la sanità sul territorio».

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