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Murati gli uffici alla ex cartiera di Crevacuore
Una misura di protezione contro visite indesiderate, furti e vandalismi.

Murati gli uffici alla ex cartiera di Crevacuore. Una misura di protezione contro visite indesiderate, furti e vandalismi.
Murati gli uffici alla ex cartiera di Crevacuore
La ex cartiera di Crevacuore è stata blindata. Nelle scorse settimane sono infatti state murate le finestre degli uffici presenti nel primo stabile subito dopo il cancello. Una misura necessaria anche per evitare intrusioni. E poi c’è sempre il rischio dei rave party non autorizzati, visto che il sito è ampio e dismesso ormai da anni.
La proprietà nel 2023 aveva eseguito già alcuni lavori per andare a smantellare parte del sito nella zona a confine con il torrente Strona. E in effetti diverse strutture sono state abbattute. In particolare era stato smaltito il ferro che era ancora rimasto, in quanto in passato l’area era stata soggetta a vere e proprie predazioni da parte di gruppi di ladri. In futuro proprio la zona della cartiera a confine con lo Strona potrebbe venire smantellata in modo definitivo concedendo così nuovamente terreno al letto del torrente.
I progetti finiti nel nulla
Sul futuro dell’immensa proprietà al momento non c’è ancora nulla di certo. L’ex amministrazione del sindaco Ermanno Raffo sempre nel 2023 aveva presentato un progetto per realizzare un parco finalizzato alla produzione di energia rinnovabile.
Era il 2009 quando alla cartiera Ermolli, all’epoca di proprietà della Ge-cart di Udine, scoppiò la crisi. Oltre cento giorni di presidio per i dipendenti che provarono in tutti i modi a far ripartire l’azienda, ma senza esito. Non fu un fallimento, ma una semplice cessazione dell’attività. Da allora, l’immenso complesso della cartiera è lì che si sta deteriorando mese dopo mese, occupando uno spazio enorme di territorio.
Per anni inoltre l’area venne presa di mira dai ladri di rame che di fatto svuotarono gli stabilimenti rendendoli inutilizzabili. Come accennato, anni fa era stato presentato un progetto di riqualificazione pensato dal Comune di Crevacuore che prevedeva lavori per 4 milioni di euro. Diversi gli interventi su cui si puntava: prima di tutto il risanamento dell’area per la realizzazione di un parco ecologico-sanitario finalizzato alla produzione di energia rinnovabile, utilizzabile dalla popolazione del territorio e comprensivo di percorsi verdi funzionali al miglioramento della salute dei cittadini ed alla loro inclusione sociale. Ma l’idea è rimasta sempre – è il caso di dirlo trattandosi di cartiera – solo sulla carta.
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