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Il Sesia “sparisce” tra le rocce: a rischio la stagione della pesca

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Discorso analogo anche per il torrente Sessera ridotto a ben poca cosa rispetto al normale flusso. 

“Da Varallo in giù il Sesia è ridotto a un ruscello o poco più. C’è acqua solo negli sbarramenti e nelle lame. Se permarranno queste condizioni, la stagione della pesca nelle zone delle acque libere della provincia di Vercelli non sarà nemmeno aperta”. A parlare è Marco Viazzo, presidente provinciale della Federazione pescatori sportivi.

Basta dare un’occhiata in giro per rendersi conto della situazione. In alcuni tratti della bassa Valsesia il fiume offre un paesaggio lunare e l’acqua va cercata tra un avvallamento e l’altro. Discorso analogo anche per il torrente Sessera ridotto a ben poca cosa rispetto al normale flusso. Anche canali e prese di captazione delle centraline idroelettriche ricevono oggi la metà di quello che sarebbero autorizzati a prelevare nel rispetto del deflusso minimo vitale: nonostante ciò i livelli di portata di fiumi e torrenti restano particolarmente bassi.

“Ci troviamo di fronte a una situazione di forte sofferenza – prosegue Viazzo -: pur non avendo ancora riscontrato morie di pesci, siamo intervenuti più volte nella “bassa” vercellese recuperando pesci nelle pozze che andavano in asciutta, esemplari che poi abbiamo messo in sicurezza nelle rogge perenni”.

Una situazione, dovuta alla scarsità di pioggia,  che secondo l’Arpa Piemonte non si vedeva da 90 anni . Siccità che, oltre ad aver ridotto notevolmente la portata dei fiumi, ha messo a rischio la fauna ittica locale compromettendo perfino la schiusa delle uova.

Va ricordato che la pesca interessa importanti porzioni del fiume Sesia e dei torrenti che gli fanno da corona, tutti costituiti da ecosistemi differenti. Nel tratto montano, vale a dire dalle sorgenti a Varallo, il Sesia percorre una cinquantina di chilometri a regime torrentizio. È questo il tratto che meno ha risentito della crisi idrica, e con ogni probabilità la Società valsesiana di pesca sportiva, che lo gestisce, avvierà regolarmente la stagione.

Diversa invece la situazione per quanto concerne il resto del percorso, da Quarona a valle, di competenza della Provincia di Vercelli. Qui la pesca sarà aperta solo quando le condizioni meteo e idriche si normalizzeranno: “A  quel punto – conclude Viazzo –  interverremo con massicce opere di ripopolamento per permettere alle specie ittiche di superare la fase critica e recuperare livelli di popolazione funzionali alla loro conservazione”.