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Incredibile a Roasio: servono venti rigori per assegnare il torneo

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Al ”Memorial Andrea Lancini” ha vinto il Gattinara

Il Gattinara vince il trofeo “Memorial Andrea Lancini”. Domenica scorsa sul campo di Roasio si sono incontrate Gattinara, Cossato, Pro Roasio e Olimpia Sant’Agabio. Alla mattina gli incontri eliminatori con il Gattinara che ha superato la Pro Roasio e il Cossato che ha battuto l’Olimpia. Al pomeriggio si sono disputate le finali. Ad aggiudicarsi il terzo posto è stata la Pro Roasio che ha battuto l’Olimpia Sant’Agabio ai calci di rigore (1-1 sul campo). Anche la finalissima si è conclusa ai calci di rigore; Gattinara e Cossato ne hanno battuti ben 20 per stabilire a chi dovesse andare il trofeo (i tempi regolamentari si erano chiusi sull’uno pari).

«Il ricordo di Andrea è più vivo che mai – ricorda il presidente della Pro Roasio Ottavio Motta -. Andrea quell’anno giocava con noi, era un ragazzo che si faceva ben volere e pieno di vitalità». La società e i compagni non lo dimenticano di certo. Domenica alla cerimonia c’era anche il fratello di Andrea, portiere del Cossato, oltre ai genitori e ai parenti più stretti, senza dimenticare gli amici che ha lasciato.

Era il febbraio del 2013 quando il ragazzo morì cadendo da un cassero mentre stava svolgendo attività di manutenzione al tetto di una cascina, a Rovasenda. Era stato assunto nel mese di novembre proprio per sostituire l’ex dipendente, che però dava ancora una mano all’interno dell’azienda. Aveva da poco compiuto 19 anni e appena terminato gli studi all’Istituto agrario di Vercelli. Gli piaceva lavorare all’aria aperta e per lui quella era una bella occasione. Il giorno della tragedia, come detto, era salito sul cassero per alcuni lavori al tetto, ma la caduta di quattro metri gli fu fatale. Inutili i soccorsi, per il giovane che amava la natura e giocava come portiere nella Pro Roasio non c’era più nulla da fare. Una tragedia che ha lasciato sgomenti i famigliari e gli amici di sempre. Di lui rimane il ricordo e tantissime fotografie delle feste insieme agli amici. Il ragazzo abitava con la famiglia nella vicina Buronzo. Dall’anno della tragedia viene proposto un torneo in suo onore per rendergli omaggio e continuare a ricordarlo sorridente e pieno di entusiasmo, un vero uomo spogliatoio. 

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