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Nicolò Fontana tra allenamenti e vigna: è la promessa del triathlon

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Nicolò Fontana

Nicolò Fontana concilia il lavoro e il difficile momento storico con la sua passione: il triathlon.

Nicolò Fontana promessa del triathlon

Dopo il lavoro l’allenamento è un appuntamento immancabile. Perché Nicolò Fontana, 21 anni di Grignasco, è un campione di triathlon, la disciplina sportiva che riunisce un’unica gara prove di nuoto, podismo e ciclismo. Una passione nata da giovanissimo, quasi per caso e che gli ha regalato grandi soddisfazioni, tra cui due titoli di campione regionale a livello giovanile e un secondo posto al campionato italiano a squadre. «Io ho iniziato con il nuoto – racconta Fontana – , uno sport che faceva anche mia sorella. Alla fine della terza media, però, ho deciso che volevo cambiare squadra e così ho iniziato la mia avventura con l’Azzurra Triathlon Team di Novara, che è proseguita fino al 2018, prima di passare al Valdigne Triathlon, società valdostana che partecipa a gare di un certo livello».

Il professionismo

Fontana, nonostante gli ottimi risultati ottenuti, non è però un atleta professionista: «Mi sono diplomato all’istituto tecnico agrario di Romagnano e poi ho dovuto fare una scelta: dedicarmi a questo sport a tempo pieno, oppure iniziare a lavorare. Ho optato per quest’ultima ipotesi perché in Italia è impensabile riuscire a vivere di triathlon. In pochissimi riescono a farlo. E così lo sport lo lascio per il tempo libero. Mi alleno tutti i giorni, almeno un’ora al giorno, e a seconda delle stagioni scelgo a quale disciplina dedicarmi. Quest’anno, per ovvie ragioni legate al virus, ho dovuto tralasciare un po’ il nuoto mentre per la bici ho i rulli a casa e per la corsa ho creato un percorso nel mio prato». Per il triathlon serve essere atleti a tutto tondo e visto che le gare sono concentrate (per ovvie ragioni climatiche) tra marzo e ottobre (agosto escluso), il giovane grignaschese per tenersi in forma partecipa anche alle gare podistiche della zona: «Sono tesserato per la Sport Project di Verbania con la quale prendo il via sia alle classiche valsesiane di agosto, che alle gare campestri del periodo invernale. Nel 2019 e nel 2020 ho vinto anche il Poker del Cross del Novarese, che raggruppa quattro gare e premia l’atleta che somma più punti».

In pausa

Come tutti gli atleti non professionisti, anche Fontana in questo periodo è fermo a causa del lockdown: «Avrei dovuto avere una gara il 15 novembre, ma è stata annullata. E comunque ero scettico sulla possibilità di partecipare, credo infatti che lo sport debba venire in secondo piano di fronte all’emergenza sanitaria che stiamo vivendo. Giusto fermarsi, ma non sono d’accordo che il calcio possa proseguire. Evidentemente ci sono ragioni economiche. Per ciò che riguarda il triathlon, quest’anno le gare sono state tutte a cronometro, con partenze sfalsate in modo da tenere il distanziamento e ridurre al minimo il rischio di contagio. Io a settembre mi sono preso la soddisfazione di completare il mio primo triathlon “mezzo ironman”, 1900 metri a nuoto, 80 chilometri in bicicletta e 21 di corsa in 4 ore e 10 minuti. Non è da tutti riuscirci a 21 anni, soprattutto per chi come me durante il giorno lavora, ma ce l’ho fatta e sono contento. Anche l’anno scorso le cose erano andate bene con tre vittorie di categoria in altrettante gare molto importanti in Sardegna, a Valmadrera e Savona. Allora però avevo gareggiato nella gara più breve, la classica sprint».

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