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Più di 200 chilometri a nuoto, in bici e di corsa: l’impresa da superman di Cristiano Tara

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Un’altra sfida estrema per Cristiano Tara. Il ghemmese sesto al Brixiaman triathlon.

L’impresa da superman di Cristiano Tara

Una corsa estrema con un amico rintracciato all’ultimo lascia emozioni e ricordi. A Cristiano Tara le sfide sono sempre piaciute: l’ultima affrontata dal ghemmese è stata la “Stone Brixiaman extreme triathlon” insieme ad Alberto Agosti. Gara massacrante, iniziata con 3,8 chilometri a nuoto nel lago d’Iseo, proseguita con 175 chilometri in bicicletta con le salite all’Aprica e al Mortirolo e conclusa con 39 chilometri (e 2200 metri di dislivello positivo) di corsa a piedi, con arrivo al Tonale.

Alla fine l’atleta di Sportego Team è arrivato sesto con il tempo di 15 ore e 36 minuti e 30 secondi. Un piazzamento che vale oro. «L’ho fatto per me stesso e per superare la delusione dell’Ironman di Nizza» ha spiegato il ghemmese che dopo la prova in bici era addirittura terzo.

«Ho deciso di farmi nuovamente del “male” – continua – prendendo parte a una delle gare più emozionanti e dure nel panorama mondiale dell’extreme triathlon: una gara che necessita di un supporter, fondamentale e obbligatorio nell’ultima frazione di corsa con la salita al Lago Paradiso con i suoi i 2800 metri di altitudine».

«Sono riuscito a trovare un supporto nell’amico Alberto Agosti di Gattinara che ha accettato di affrontare questo lungo viaggio – racconta -. Dopo un’ora di sonno e la colazione il sabato mattina alle 2 ci portiamo in zona cambio a Sulzano». I battelli trasportano gli atleti dalla parte opposta del lago d’Iseo e questo inevitabilmente regala 4200 metri di nuoto.

«La mia è una nuotata solitaria accompagnata solo dal rumore del mio respiro e senza nessuna intenzione di sprecare energie che mi farebbero guadagnare solo un paio di minuti – racconta ancora -. Esco 24º a nuoto con un distacco di almeno 20 minuti dai primi». Rispetto alla prova di Nizza della settimana prima le gambe in bici sembrano girare. Tara percorre i primi 65 chilometri di falso piano sulle prolunghe cercando una buona posizione aerodinamica. Al 70º chilometro è in sesta posizione. Alla prima salita all’Aprica inizia a spingere maggiormente sui pedali, c’è poi il Mortirolo. Arriva ad avere nel mirino due concorrenti ben più giovani. Dopo la salita Tara molla i freni e arriva sulla statale in direzione Ponte di Legno in 4ª posizione. Ha tempo anche per una sosta ristoro con intervista per affrontare una delle salite più impegnative del mondo, il passo Gavia.

Una volta in coma altra discesa a tutta. Arriva a Ponte di Legno in 3ª posizione. «Qui però il conto si presenta – spiega -. Il secondo tempo migliore in bici nei primi 140 km dice tutto, forse ho esagerato un pochino ma soprattutto non mi sono allenato quest’anno a correre in montagna, i chilometri infatti sono 40 con oltre 2200 metri di dislivello positivo». Le gambe sono imballate. Affronta i primi 21 chilometri da solo e ripassa nuovamente a Ponte di legno in quarta posizione fino all’ultima salita che lo porterà con Alberto Agosti in cima al Paradiso. «Percorro parte della salita con altre due atleti senza lottare ma con la sola voglia di godermi la meravigliosa natura circostante – racconta -. Giungo sesto al traguardo, ma soprattutto lo raggiungo per me stesso. Un grazie ad Alberto che mi ha supportato per molte ore in quest’avventura sempre in modo impeccabile nonostante fosse la prima volta».

(foto dalla pagina Facebook di Tara)

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