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«La sanità inceppata da troppa burocrazia». La “ricetta” di Francesco Galasso
Lo storico medico varallese va in pensione e offre una serie di suggerimenti derivati dall’esperienza sul campo.

«La sanità inceppata da troppa burocrazia». La “ricetta” di Francesco Galasso. Lo storico medico varallese va in pensione e offre una serie di suggerimenti derivati dall’esperienza sul campo.
«La sanità inceppata da troppa burocrazia». La “ricetta” di Francesco Galasso
Il dottor Francesco Galasso di Varallo, dopo ben 50 anni di onorata carriera e a 75 anni di età, ha interrotto, quasi del tutto, la sua lunga attività di gastroenterologo dal primo febbraio. Ha iniziato la sua carriera a Catania, in clinica chirurgica come medico interno universitario e medico mutualista. Si è quindi trasferito nel 1976 a Varallo, dove ha lavorato come medico chirurgo ospedaliero, e dal 1981, specializzatosi in endoscopia digestiva chirurgica, a Varallo e successivamente a Borgosesia.
Dal 2010, raggiunto il pensionamento dall’Asl, ha iniziato a lavorare in clinica Santa Rita a Vercelli dove già era consulente, praticando endoscopia digestiva e gastroenterologia. Gestiva inoltre il proprio ambulatorio privato a Borgosesia; è stato direttore sanitario in una casa di riposo a Rovasenda, membro della commissione invalidi civili Asl e medico necroscopo a Varallo.
Oltre a ciò, è stato amministratore nel Comune di Varallo da fine anni Ottanta, nel delicato periodo della chiusura dell’ospedale cittadino e in cui la casa di riposo di Varallo contava 120 dipendenti comunali. Insomma, uno che il mondo della sanità lo conosce bene.
Ridurre gli adempimenti
Ecco come vede il dottor Galasso l’evoluzione cinquantennale della medicina pubblica territoriale e cosa si potrebbe fare, secondo la sua esperienza, per migliorare i servizi.
«Una cosa che potrebbe essere utile a tutti – dice il medico – sarebbe quella di ridurre gli adempimenti burocratici, oggi a discapito della pratica clinica, e migliorare le condizioni lavorative che oggi non posso che definire pietose, con una crescente fuga di professionisti sia verso l’estero che verso il privato.
Dotare i medici di medicina generale, con ausilio di personale infermieristico, di presidi diagnostici di primo livello (esami laboratorio rutinari, ecografo, spirometro, materiale chirurgico di base) e metterli nelle condizioni di poter fare diagnosi e terapie di primo livello. Questo sì che darebbe una grande mano al sistema riducendo gli accessi impropri al Pronto soccorso. Una buona idea sarebbe quella di creare anche delle unità mobili di questo tipo in valle, attrezzati con la tele medicina. Penso che sia necessario reperire risorse e orientarle in queste direzioni».
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La lista di attesa
«Sul tema delle liste d’attesa la situazione non è migliorata, semplicemente perché non poteva migliorare con le soluzioni messe in campo. Tutta la parte economica del decreto varato la scorsa estate è stata posticipata. Il testo contiene anche buone norme, alcune delle quali in realtà già esistenti. Bene la riorganizzazione dei Cup, ma ci sono dei problemi concreti da affrontare. Il vero problema è quello di avere un’organizzazione che erroneamente tende a far lavorare di più il personale, mentre non si pensa a realizzare e far lavorare maggiormente i cosiddetti ambulatori delle cronicità».
«Molti di quelli che troviamo nelle liste d’attesa sono pazienti con pluripatologie spesso presenti in più liste per più prestazioni, a volte inappropriate. Ecco allora l’utilità di raggrupparle, potenziare gli ambulatori delle cronicità e sfruttare maggiormente la medicina del territorio con specialisti ambulatoriali, dotandoli dei ruoli e degli strumenti necessari. In questo modo sì che riusciremmo a ridurre le liste di attesa e poi, ad esempio, quanto tempo risparmierebbero i medici di famiglia e gli utenti con delle prescrizioni a lunga scadenza per le cure ricorrenti? Cosa che oggi i medici non possono fare, per non incorrere in sanzioni».
Oggi anche un buon medico di famiglia ha un numero di pazienti tale che non gli consente di esprimere nel migliore dei modi la sua professionalità e quindi di evitare o ridurre il ricorso alla struttura ospedaliera o al Pronto soccorso.
L’imbuto del pronto soccorso
«Certo – continua Galasso – mancano gli ambulatori e i medici, ecco perché gli ospedali sono saturi. In particolar modo il problema si sente nei pronto soccorso, vista l’impossibilità oggettiva di ricorrere anche alle visite domiciliari da parte dei pochi medici di base rimasti. Medici, in generale, sempre meno motivati, perché molti non vedono opportunità di carriera e sviluppo professionale, soprattutto in territori periferici come il nostro».
«I medici di famiglia non sono dipendenti pubblici come tutti pensano: non hanno diritto a malattia e ferie retribuite, ma devono appoggiarsi ad altri medici quando sono malati o vogliono fare le ferie. In ambito ospedaliero, la demotivazione medica e quindi la scarsità di medici, ha generato Il fenomeno del “gettonismo” in piena espansione, che conferma quanto ho detto. Fenomeno peraltro deleterio economicamente, parlando per tutto il sistema e qualitativamente inferiore come servizio».
La sanità inceppata: gli “specializzandi”
In attesa che si risolvano gli errori del passato sul numero chiuso alle università, con l’arrivo di nuovi medici mancanti nel sistema, come si potrebbe fare? «Secondo me – conclude Galasso – per prima cosa si potrebbero utilizzare a tempo pieno, anche in affiancamento, i medici “specializzandi”. Oggi sono sottoutilizzati a causa di decreti attuativi in attesa di emanazione. Se questo avvenisse, gli specializzandi accrescerebbero la loro professionalità e soprattutto andrebbero a ridurre notevolmente la mancanza di medici ospedalieri».
«Creando anche una scuola di specializzazione per i medici di base, al posto dell’attuale corso triennale, si orienterebbero favorevolmente le scelte di nuovi medici per il territorio. Se non verranno presi provvedimenti seri, faremo presto i conti con una popolazione che invecchia e un peggioramento drammatico di tutto il servizio pubblico sanitario, già dal 2027…»
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