AttualitàVarallo e alta Valsesia
Il maestro Colombo: ecco come ho composto l’inno del Millennio di Varallo
«Ho cercato di esprimere l’orgoglio e il senso di appartenenza alla città e alla Valsesia».

Il maestro Colombo: ecco come ho composto l’inno del Millennio di Varallo. «Ho cercato di esprimere l’orgoglio e il senso di appartenenza alla città e alla Valsesia».
Il maestro Colombo: ecco come ho composto l’inno del Millennio di Varallo
Si intitola “Millenium”, l’inno composto dal maestro Dario Colombo, direttore della banda musicale cittadina, per celebrare i mille anni della città di Varallo. Nato da un forte legame con la Valsesia, il brano è stato eseguito in anteprima il 7 giugno scorso a Palazzo dei Musei, durante l’apertura della mostra sul millennio varallese. Ne parla qui l’autore.
Maestro Colombo, quale è stata maestro l’ispirazione per “Millenium”?
Il titolo richiama la ricorrenza celebrata, il “Millennio”, in latino, a partire dalla data simbolica del 10 giugno 1025. L’ispirazione nasce dal forte legame con il territorio, essendo io di origine Walser, e dall’amore per la semplicità dei sentimenti dei valligiani. La composizione, nata da poche battute, si è sviluppata in una forma innica solenne e imponente. L’intento era esprimere un senso patriottico e intimo, legato ai valori in cui crediamo: amicizia, fraternità e rispetto verso la Valsesia e la sua cultura.
A cosa ha pensato mentre componeva l’inno?
Scrivendo le prime note, ho cercato di esprimere le sonorità tipiche di una banda, valorizzando l’orgoglio e il senso di appartenenza alla città di Varallo e alla Valsesia. Questa terra è un crocevia d’arte e di storia, una porta verso la Val Mastallone e la Val Grande. Ad ispirarmi sono state le tante figure che hanno dato lustro a questa terra con l’impegno e la loro arte. Il loro esempio mi ha guidato nella costruzione dell’inno.
Quanti giorni di lavoro ha richiesto la composizione Millenium? Come si è articolato il lavoro?
Difficile quantificare in ore e giorni. L’inno è nato quasi spontaneamente, da sentimenti maturati nel tempo. Dal gennaio di quest’anno, nel giro di poche settimane, ho sviluppato il tema principale, seguito dall’armonizzazione e dalla strumentazione per banda.
Che emozione ha provato durante la prima esecuzione dell’inno?
È stata una grande emozione dirigere la banda cittadina in un’occasione tanto significativa. Ho visto nei musicisti partecipazione e condivisione di un sentire comune. La soddisfazione più grande è stata sicuramente l’applauso e l’affetto del pubblico, oltre che l’apprezzamento delle autorità e dei cittadini. Ringrazio di cuore il responsabile dell’ufficio cultura di Varallo Silvio Brentazzoli e l’assessore Enrica Poletti, il sindaco Pietro Bondetti e studiosi come Massimo Bonola per il loro sostegno.
Ci saranno progetti futuri dedicati all’inno o altre composizioni su cui sta lavorando?
Sì. “Millenium” è stato depositato alla Siae ed è in corso di pubblicazione presso la casa editrice MusicAlicata di Noto. Sto lavorando anche a nuovi brani per i prossimi concerti della banda cittadina. In contemporanea, sto portando avanti l’attività di educazione musicale in Valsesia e nel Biellese, nelle scuole elementari e all’asilo parrocchiale San Vincenzo di Varallo. Credo nella musica come veicolo di pace e coesione sociale. Come affermava Beethoven: “La musica è una delle più alte forme di filosofia; chi si immerge in essa dimentica tutte le inezie della società”.
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