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Morto scrittore di Campertogno: l’addio al professor Gianni Molino
E’ stato autore di numerosi libri sulla Valsesia. «Un grande amore per questa terra».

Morto scrittore di Campertogno: l’addio al professor Gianni Molino. E’ stato autore di numerosi libri sulla Valsesia. «Un grande amore per questa terra».
Morto scrittore di Campertogno: l’addio al professor Gianni Molino
E’ mancato la scorsa settimana il professor Gianni Molino, attualmente residente a Torino ma semore molto legato alla Valsesia e a Campertogno, dove era nato nel 1936. Le sue ceneri sono state deposte nella tomba di famiglia.
A ricordarlo con un post su Facebook Dina Traversaro di Campertogno: «C’era il sole e i prati della “Versüra” davanti alla chiesa di San Carlo erano più verdi e fioriti che mai: immagino che questo sia stato in assoluto l’omaggio floreale a lui più gradito. Il santuario del Callone spiccava bianco sulla sua roccia severa, a salutare il piccolo corteo diretto al cimitero. È il saluto più intimo cui ha diritto un campertognese».
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Lo si vedeva spesso in estate
«Il professor Molino lo si incontrava facilmente in estate mentre passeggiava in paese con quell’espressione attenta e sempre un po’ accigliata che incuteva un leggero disagio; ma le apparenze spesso ingannano e, se c’era tempo, il professore si rivelava sempre disponibile a chiacchierare e a raccontare le cose che sapeva. E riusciva anche a sorridere. Mi permetto di scherzarci sopra perché posso testimoniare personalmente che, soprattutto nelle email che ci scambiavamo spesso, il professore era gentilissimo e talvolta addirittura spiritoso».
«Esattamente come appariva durante le conferenze, dove lasciava trasparire tutto l’entusiasmo e la passione che aveva messo nelle sue ricerche. Finché la salute glielo ha permesso ha scattato continuativamente fotografie agli alpeggi, agli edifici, alle opere agricole, artistiche ed edilizie valsesiane, andando a collezionare un archivio documentario impressionante».
Lascia un grande patrimonio intellettuale
«Lascia un enorme patrimonio intellettuale con i suoi libri, dove sono pubblicati studi, ricerche e testimonianze pazientemente raccolte in decine di anni e di passione per il territorio, la storia e la cultura dell’alta Valsesia. Fino all’ultimo ha aggiornato personalmente il suo sito, dove ha pubblicato una gran mole di aggiornamenti ed integrazioni. Se non lo avete mai fatto andate su questo sito e spendeteci un po’ di tempo, non ve ne pentirete: clicca QUI».
Tutti noi curiosi di “cose valsesiane” dobbiamo essergli infinitamente grati: è raro infatti che un intellettuale lasci liberamente fruibili i suoi testi come ha fatto lui. Un ultimo ringraziamento personale glielo devo perché, da ligure trasferitasi in Valsesia ormai da 23 anni, ho potuto usufruire dei suoi libri per capirci qualcosa della gente e del territorio dove mi accingevo ad abitare. Tuttora non mi separo dal suo dizionario dialettale per scrivere la tradizionale “Cansùn” di carnevale».
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