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Tre ragazze riportano in vita gli antichi costumi di Cervatto
Grazie alla compianta Federica Giacobino hanno scovato un articolo del 1895 dove si parlava della contessa Pedrola, della cuoca Maijim e della Perrà.
Tre ragazze riportano in vita gli antichi costumi di Cervatto. Grazie alla compianta Federica Giacobino hanno scovato un articolo del 1895 dove si parlava della contessa Pedrola, della cuoca Maijim e della Perrà.
Tre ragazze riportano in vita gli antichi costumi di Cervatto
Il Comitato carnevale di Cervatto ha presentato, per la prima volta, le sue maschere: la contessa Pedrola, la rinomata Pèrra, la cuoca Maijn. Tre personaggi la cui memoria era andata perduta da tempo, e che adesso è stata recuperata grazie al lavoro e all’impegno di tre giovanissime.
«Grazie al supporto fornito dalla cara Federica Giacobino, mancata lo scorso dicembre, siamo riuscite a risalire ad un articolo comparso su “Il Monte Rosa” del 16 Febbraio 1895 dal titolo “Il Carnevale delle donne a Cervatto”. Qui vengono proprio citate queste tre personalità che, in quegli anni, avevano dato vita ai festeggiamenti carnevaleschi – spiegano dal comitato -. Da qui l’idea di far rinascere questi tre personaggi legati al carnevale di Cervatto».
Elisa Degiuli rappresenta la Contessa Pedrola, Paola Falcione rappresenta la rinomata Pèrra, Bianca Falcione rappresenta la cuoca Maijn.
Sono giovanissime: hanno tra i 12 e i 15 anni
Tutte sono giovanissime e hanno voluto riportare questa particolare tradizione. Hanno tutte tra i 12 e i 15 anni, sono impegnate con la scuola e quindi non partecipano a tutte le feste. Da sempre con le loro famiglie sono legate agli appuntamenti del territorio.
«Il luogo di convegno – si legge nell’articolo –, la casa della Contessa Pedrola, è una casa originale, di stile primitivo, dalle muraglie di legno, dalle pareti, specialmente della cucina, tutte rivestite di un ebano fine, fatto lucentissimo dal quotidiano fumo di qualche secolo del focolare, centro della cucina. Sorgeva in mezzo a tanta cucina convertita in sala, la grande imbandigione. Siedeva al posto d’onore la rinomata Pèrra, come anziana e direttrice del banchetto; le facevano ala a destra e a sinistra le notabilità femminee». Altra donna citata con tanto di nome nel testo era Maijn, la cuoca.
Si sono fatte realizzare il costume, grazie a Luisella Giacobino di Fobello che in poche settimane ha confezionato gli abiti. E’ stato scelto il verde in onore della Conca di Smeraldo per la bellezza e la ricchezza della vegetazione presente.
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