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Pecore sbranate da lupi in alta Valsesia: ecco le foto

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Pecore sbranate da lupi in alta Valsesia: a una ventina di giorni dalla strage in val Camaione, continua il dibattito sulle possibili contromisure.

Pecore sbranate da lupi in val Cavaione

In Valsesia prosegue il dibattito sul problema dei lupi che mettono a rischio gli allevamenti che salgono in quota durante l’estate. Una ventina di giorni fa si è avuto un attacco in val Cavaione, con sette pecore trovate morte. Ecco le foto della strage.

E tra gli addetti ai lavori si discute su quale sia il modo migliore per affrontare la situazione. Tre le ipotesi in campo: una recinzione elettrificata, che consente di separare greggi da predatori senza pericoli per nessuno (ma è una soluzione costosa e non sempre applicabile nel concreto). Oppure si parla di cani da “guardianìa” da mettere come sorveglianti (qui il problema è che alcune razze potrebbero anche attaccare eventuali escursionisti che vengono visti come pericoli da parte del cane). Oppure c’è la sorveglianza diretta dei pastori, che però risulta impossibile da garantire notte e giorni, soprattutto da parte dei piccoli allevatori.

Gli animali superstiti venduti alla stalla

L’allevamento colpito in val Cavaione è quello di Noemi Antonietti: «Sono trent’anni che lasciamo le nostre pecore, circa un’ottantina, libere in questa valle. Siamo stati con il gregge sino a sera poi siamo scesi e nella notte la mattanza. Anche il veterinario conferma la predazione da lupo, ci sono voluti tre giorni per ritrovare il resto del gregge spaventato e sparso in diverse vallette minori del Cavaione. Così piuttosto di vedermele sbranare dai lupi, io e mio padre Federico comproprietario, le abbiamo vendute ad allevatori della bassa. In questo paese c’è attenzione per tante categorie, giustamente, ma mi chiedo quanta ce ne sia per noi allevatori, gli ultimi di queste valli».

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