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Trekking tra i vigneti di Boca e dintorni con la nuova mappa dei sentieri

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Sono proposti percorsi per tutte le esigenze

Percorsi per chi vuole trascorrere una giornata rilassante e per chi invece vuole mettersi alla prova, da percorrere a piedi, in bicicletta o a cavallo. Denominatore comune: il vino Boca doc. È stata presentata nei giorni scorsi la cartina de “I sentieri del vino”, dedicata appunto a una serie di itinerari tra i vigneti del Boca doc. L’iniziativa è stata lanciata dal Club per l’Unesco Terre del Boca in collaborazione con undici produttori vitivinicoli. «L’idea è nata per coniugare la bellezza dei paesaggi collinari con il vino Boca – spiega Clio Pescetti, presidente del Club, che comprende i paesi di Boca, Cavallirio, Grignasco, Maggiora e Prato – una delle novità è quella di avere portato i sentieri già esistenti all’interno delle vigne. I turisti e gli amanti del vino, in questo modo, possono vedere dove cresce la vite e osservare il terroir del Boca doc. In questo modo, inoltre, si può valorizzare il territorio del Boca, permettendo di conoscerlo al meglio percorrendolo in prima persona. Infine, l’iniziativa ha rappresentato un’occasione per riunire i produttori del Boca in un progetto di ampio respiro che li vede protagonisti».

Proprio i produttori, infatti, hanno finanziato il progetto, coordinato e seguito dal Club. Alla base, l’importante lavoro topografico del Parco del Monte Fenera, che garantisce quindi la massima accuratezza. «I percorsi sono almeno tre, modulari e con più livelli di difficoltà – illustra la presidente – si parte dal percorso breve adatto alle famiglie, comprese le persone anziane o con difficoltà di motricità, ai percorsi più impegnativi, pensati per i camminatori esperti. Abbiamo battezzato alcuni percorsi “petali”, per indicare piccoli itinerari ad anello che partono in un punto e vi ritornano. Questi percorsi sono quindi adatti a un range di persone molto variegato». I percorsi delle terre del Boca potrebbero addirittura essere propedeutici a itinerari più complessi, che arrivino a toccare la Valsesia o la zona dei laghi. Particolarità degli itinerari è poi quella di non essere necessariamente legati a eventi, ma di potere essere fruibili da tutti in autonomia. Il Club Unesco offre comunque la possibilità di mettere in contatto le persone che desiderino degli accompagnatori con dei conoscitori esperti della zona. «Fra le cose che si possono vedere, occorre ricordare la vite “alla maggiorina” – sottolinea Pescetti – un metodo tipico delle terre del Boca, ma anche di alcune zone del Biellese e del Piemonte nord-orientale. Fu ottimizzato dall’architetto Antonelli. Si tratta di un metodo che i produttori stanno mantenendo e conservando. In questo senso, quindi, costituisce un patrimonio immateriale, da preservare, conoscere e mantenere».

Il prossimo obiettivo è quello di “informatizzare” la cartina, mettendola sul web e rendendola interattiva: «Ci piacerebbe così che le persone che la usano ci possano anche fornire dei riscontri. In questo modo, potremmo aggiornarla in tempo reale» conclude la presidente.

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