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«Una pista ciclabile a Prato Sesia? Resterà deserta…»

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Le perplessità Claudio Sagliaschi sul progetto di realizzare una pista ciclopedonale

Fa discutere l’idea del Comune di Prato Sesia di creare una pista ciclopedonale da Prato Sesia a Grignasco. A sollevare perplessità è Claudio Sagliaschi. Secondo l’ex consigliere comunale e storico pratese, alla luce di un investimento (150mila euro) che ritiene importante, sarebbe opportuno in primo luogo esaminare se sussistano altre priorità o, per rimanere nell’ambito della viabilità ciclopedonale, valutare altre zone in cui realizzare un’opera di questo tipo. «È un caso di sicurezza per i rari pedoni e le rare biciclette che s’incontrano in quel tratto? – si chiede Sagliaschi – Se il motivo è questo allora invito gli amministratori a percorrere a piedi o in bicicletta la strada che da Prato conduce a Baragiotta e Cà Bianca tutti i giorni e tutte le domeniche dell’anno. È lì che si sta verificando un aumento esponenziale delle presenze sia per la bellezza del luogo che per la conoscenza, in maggior sicurezza, del nostro territorio». Anche per invogliare a spostarsi a piedi o in bici, secondo Sagliaschi, la zona non è quella giusta: «Se invece l’obiettivo è quello di iniziare un ritardato discorso ciclopedonale sul territorio, allora le priorità sono tutt’altro rispetto alla scelta fatta. Invito ancora gli amministratori a percorrere a piedi la strada che dal ponte della Brida costeggiando il canale porta fino a Grignasco. Li invito a percorrere le strade della Baraggia che portano al Castello e tutte le diramazioni del territorio agricolo passato, e li invito infine a percorrere le cinque o sei strade divenute impraticabili che dal Vaglio portano direttamente sulla Traversagna che, vorrei ricordare, è un nostro territorio che si sta di nuovo valorizzando grazie ai vigneti doc del Boca. E si sta valorizzando grazie solo ai privati. Questi sono solo alcuni esempi relativi alla tematica specifica che si sta sviluppando ovunque e molto in ritardo rispetto agli altri paesi europei. Questa è la vera sostenibilità del territorio affinchè nulla vada perduto e venga di nuovo valorizzato per noi e per coloro che vogliono conoscerlo».

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