Seguici su

Attualità

Varallo ricorda Mirella, tra le fondatrici del Gruppo Bangladesh

Maestra d’asilo, molto legata alla Parrocchia, se n’è andata nei giorni scorsi.

Pubblicato

il

Varallo ricorda Mirella, tra le fondatrici del Gruppo Bangladesh. Maestra d’asilo, molto legata alla Parrocchia, se n’è andata nei giorni scorsi.

Varallo ricorda Mirella, tra le fondatrici del Gruppo Bangladesh

La comunità di Varallo ricorda una persona molto conosciuta in ambito parrocchiale. Se n’è andata nei giorni scorsi Mirella Salvoldi, 74 anni, maestra d’asilo, molto legata alla Parrocchia, già presidente e consigliere del Gruppo Bangladesh.

«Erano gli anni Settanta-Ottanta del Novecento – scrivono in una nota il presidente e il consiglio del Gruppo Bangladesh Varallo –  quando in Varallo cominciarono a prendere forma le iniziative a sostegno del Centro missionario di Dinajpur in Bangladesh. Il Centro è stato fondato nel decennio precedente da don Ercole Scolari, all’epoca parroco di Varallo. Fu da allora che Mirella Salvoldi Baldizzone prese a cuore quest’opera benefica. Con la serietà e l’entusiasmo che la caratterizzavano, si dedicò in modo esemplare alla realizzazione dei primi interventi a favore dei giovani bengalesi assistiti dal Centro».
LEGGI ANCHE: Varallo in lutto per Giorgio, ex presidente del Gruppo Bangladesh

Un gruppo nato negli anni Novanta

Dagli anni Novanta, quando il Gruppo Bangladesh venne formalmente istituito nell’ambito della Parrocchia di Varallo, Mirella fece costantemente parte del Consiglio direttivo rivestendo anche la carica di presidente. Lì il suo impegno, oltre ad essere più intenso e non privo di responsabilità, espresse in modo pieno il suo carattere socievole e conciliante, ma nello stesso tempo determinato nel perseguire gli obiettivi dell’Associazione.

Mirella si impegnò nell’associazione finché poté

« La prematura, tragica perdita della figlia Maria Paola non allontanò Mirella dal suo convinto sostegno al Centro di Dinajpur. Seppe trovare in tutto quanto si faceva per migliorare le condizioni di vita dei giovani bengalesi un modo per lenire, se non per colmare, il suo dolore di mamma. Le sue visite al Centro ed i frequenti contatti con i missionari responsabili, con particolare riguardo a Padre Quirico Martinelli, la rendevano aggiornata sui bisogni di quella realtà, lontana nello spazio ma in cui si sentiva pienamente immedesimata».

«Il suo apporto all’associazione fu sempre costruttivo e condotto concretamente fino a quanto la malattia le impedì, da alcuni mesi, la personale partecipazione. Ci rimarrà di Mirella un caro ricordo e gratitudine per quanto ci ha dato con generosità. Al marito Lorenzo ed alla figlia Elena con i suoi familiari vada la vicinanza ed il cordoglio di quanti nel Gruppo Bangladesh hanno conosciuto Mirella e con lei operato in aperta e serena amicizia».

Lascia un vuoto nel cuore di molti

La ricorda con affetto anche Marco Torri degli Amici di Lourdes: «Con Mirella ci lascia un pezzo della Parrocchia di don Ercole degli anni Ottanta che oggi non c’è quasi più. I ricordi vanno ai teatri che organizzava con i ragazzini dell’Oratorio in quegli anni. Mirella durante i nostri pellegrinaggi si dedicava all’organizzazione meticolosa dei canti durante le funzioni a Lourdes. Mirella lascia un vuoto incolmabile nella formazione dei piccoli che ha sempre amato».

Anche la Parrocchia di Varallo ha voluto esternare pubblicamente. Attraverso un necrologio, esprime la sua vicinanza alla famiglia Baldizzone, annunciando con speranza il ritorno alla Casa del Padre della cara Mirella: «La affidiamo con affetto e fiducia all’abbraccio di Gesù Buon Pastore e della Madonna Incoronata, a cui era profondamente affezionata. Poiché la accolgano con tenerezza nella gioia del Paradiso», scrivono il prevosto don Roberto Collarini, don Gabriele, don Gianni, il Consiglio pastorale parrocchiale, il coro liturgico San Gaudenzio, il coretto dei ragazzi, le catechiste, il Gruppo Bangladesh e tanti collaboratori delle associazioni parrocchiali.

Continua a leggere le notizie di Notizia Oggi Borgosesia e segui la nostra pagina Facebook

Clicca per commentare

Tu cosa ne pensi?

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *