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A Borgo nel weekend non c’è otorino: bimba con emorragia deve correre altrove

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Un caso emblematico accaduto al ”Santi Pietro e Paolo”

La bambina aveva da poco tolte le tonsile, quando è stata colpita da emorragia dove aveva subito l’operazione. Nulla di grave, ma i genitori corrono al pronto soccorso di Borgosesia. Peccato che fosse il giorno sbagliato: da qualche tempo infatti nei fine settimana al “Santi Pietro e Paolo” non è più in servizio l’otorino al pronto soccorso, per cui i genitori hanno dovuto risalire in auto con la bimba e correre in un altro ospedale.

A raccontare quanto successo a questa famiglia valsesiana è il segretario provinciale della Lega Nord Paolo Tiramani. «E’ inaudito che di sabato e domenica non ci sia la reperibilità degli otorino all’ospedale di Borgosesia – dice Tiramani -. Oltretutto ci troviamo in un territorio che, per sua fortuna, vanta splendide piste da sci, ma guai a cadere e rompersi il naso nel fine settimana. Se succede, o se per mille altri motivi si ha bisogno dell’otorino nel weekend, ecco che si viene dirottati all’ospedale di Vercelli. Di certo non la strada dell’orto, soprattutto per chi arriva dall’alta valle».

E’ ormai da qualche mese che questo servizio è stato eliminato di sabato e domenica e tutto fa pensare che si tratti di una situazione definitiva. «La sanità valsesiana è allo scatafascio – prosegue Tiramani -. Il problema dell’ospedale di Borgosesia è che quando un medico va in pensione o se ne va per qualche altro motivo non viene sostituito. Eppure le soluzioni esistono, e sono anche a portata di mano. Sarebbe sufficiente, per esempio, stipulare dei contratti a chiamata. I gettonisti costano? Certo, è ovvio, ma quando si parla di sanità e di salute dei cittadini non si può guardare sempre e solo ai numeri. Soprattutto quando, nello stesso ambito sanitario, ci sono ruoli dirigenziali e d’ufficio che hanno compensi da leccarsi i baffi».

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