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A Varallo apre oggi il Museo dell’energia

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All’ex Rotondi saranno visitabili tre impianti, dal più antico del 1899 al più recente del 2012

Da oggi la città di Varallo potrà vantare un altro museo. E’ quello dell’energia nel cuore dell’ex manifattura Rotondi, a Varallo vecchio. Il taglio del nastro è in programma questo pomeriggio alle 15: sarà l’occasione per la cittadinanza e tutti gli interessati di fare un tuffo nel passato. E’ come se in quei locali si fosse chiusa la porta un secolo fa e ora venisse riaperta. Tutto è rimasto come allora, come alla fine dell’Ottocento, quando la centrale produceva l’elettricità necessaria al funzionamento dei macchinari della storica manifattura, una delle più importanti per la lavorazione del cotone. 

La struttura, restaurata nel suo complesso, dall’edificio ai macchinari, dall’attuale proprietario Alessandro Barbero, è stata ceduta in comodato d’uso gratuito al Comune. «Si tratta del più grande impianto a vapore ancora funzionante – spiega il sindaco Eraldo Botta -, risale al 1899. Uno identico, più piccolo, alimentava il centro di Milano, poi venne smantellato e oggi è conservato al Museo della scienza e della tecnica. Il nostro, invece, è rimasto, intatto, dov’era. Ed è questa la nostra fortuna, oltre ad aver trovato un proprietario sensibile, che vuole mettere a disposizione del pubblico questo patrimonio, unico nel suo genere. Non essendoci vincoli con la Soprintendenza, avrebbe potuto smantellarlo. Invece ha voluto restaurarlo e ristrutturare l’intero immobile conservando l’architettura originaria per poi metterlo a disposizione dell’intera collettività».

Le visite al Museo dell’energia verranno gestite dal gruppo Guide turistiche di Varallo e inserite nel “tour” della città che già conta Pinacoteca, Museo Scaglia e Sacro Monte.
«Grazie a mecenati come Barbero – sottolinea il primo cittadino -, vengono mantenute in vita e valorizzate delle strutture che fanno parte della storia della nostra città. Come Comune siamo dunque grati a tutti coloro che, con grande sensibilità e impegno anche economico, ci permettono di continuare a fruire di un patrimonio così ricco e unico nel suo genere».

Al Museo dell’energia non solo sarà visitabile l’impianto ottocentesco, ma pure i due impianti che vennero installati successivamente su diversi livelli dell’edificio: un macchinario per la produzione di energia sfruttando l’acqua, che risale al 1940, e un impianto moderno, del 2012, funzionante, con due turbine di ultima generazione. «Sarà una visita molto istruttiva anche per le scolaresche», sottolinea Botta.

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